ROMA - “La crisi dell'Istituto Dermopatico dell'Immacolata è un vero e proprio calvario. In Regione la neonata Fondazione ha confermato la messa in cassa integrazione di 206 lavoratori. Sarebbe davvero drammatico se a pagare per una gestione dissestata fossero gli operatori che hanno lavorato sempre al meglio, offrendo un servizio di qualità. Pagherebbero, come sempre, i soli che hanno fatto il loro dovere”. Con queste parole Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio, commenta l'incontro tenutosi ieri (10 marzo) all'assessorato al Lavoro della Regione Lazio sul futuro dell'Idi.
“La salvaguardia dei posti di lavoro per quanto ci riguarda non può essere messa in discussione. La Fondazione non può pensare di scaricare così i propri dipendenti. Ma la Regione sa bene che un taglio del 25% complica il rilancio dell’Istituto. In passato il ruolo della Giunta Zingaretti è stato determinante per uscire dalla fase più acuta della crisi. Pensiamo che serva quello stesso slancio e quella stessa attenzione. Serve cioè l'impegno e la responsabilità di tutti. È evidente che, come in passato, la nostra organizzazione metterà in campo tutti gli strumenti per salvare l'Idi e i servizi che offre ai cittadini – conclude Di Cola – e quindi il preziosissimo lavoro di chi ha già pagato francamente troppo”.