“Esprimiamo grande preoccupazione per il destino occupazionale dei 74 dipendenti della Sin Spa, società partecipata dal Ministero dell’Agricoltura che gestisce e sviluppa il Sistema Informativo Agricolo Nazionale”. A scriverlo in una nota è la FIlcams Cgil Roma e Lazio, che insieme alle altre organizzazioni presenti in SIN (Fisascat Cisl e Uil PA) stanno chiedendo da tempo un confronto ad Agea, "da sempre negato", per assicurarsi che "la normativa vigente sia interamente rispettata, anche nella parte che prescrive che, qualunque sia la strada che l’Agenzia deciderà di percorrere, dovranno essere fatte scelte utilizzando modalità tali da assicurare la piena operatività del sistema al momento della cessazione della partecipazione del socio privato e tali da garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali". 

“I tempi stringono” spiega il sindacato “Agea non intende confrontarsi con le rappresentanze dei lavoratori e dalle informazioni che arrivano pare che sia stata commissionata una gara per l’assegnazione dei servizi, il cui bando dovrebbe uscire nella prima metà di luglio, ma non si ha alcuna notizia concreta sulla sorte dei lavoratori che, da anni, garantiscono il servizio mettendo a disposizione elevate professionalità”. 

“Il nostro timore - insiste la Filcams - è che si disperdano competenze specialistiche sul Sistema Informativo Agricolo Nazionale, generando disservizi e ritardi nell’erogazione dei contributi e con il rischio che il pubblico, il Ministero di competenza, perda il controllo delle attività con il completo affidamento a soggetti privati”. 

Il problema di oggi è della partecipata SIN e dei suoi 74 dipendenti, spiega la Filcams - ma il Collegato Agricolo, in stand-by al Senato, prefigura ulteriori riorganizzazioni. “Condividiamo l’idea di razionalizzare gli enti delegati del MIPAAF, riordinando il sistema dei controlli con un vero e impegnativo piano di efficientamento, ma non dimenticando che i lavoratori di SIN hanno sopperito alle carenze di organico, di competenze, al blocco delle assunzioni della PA e hanno maturato esperienze specialistiche fondamentali per le Amministrazioni, che adesso non possono essere cancellate con un colpo di spugna.” 

“I lavoratori non possono essere considerati usa e getta” conclude la FIlcams Roma e Lazio, “e chiedono a gran voce che venga fatta chiarezza nell’immediato su tutti questi aspetti, dichiarandosi pronti anche a forme di protesta e mobilitazione, pur di proteggere il loro sapere, i posti di lavoro e il futuro dei loro figli.”