"Come ogni anno, sempre nei primi giorni del mese di gennaio, le festività hanno lasciato ai cittadini ed al servizio pubblico dell’Ares 118 un bel regalo sotto l’albero di Natale. Tutti i Pronto Soccorso di Roma sono “sovraffollati”. Oggi la maglia nera tocca al Policlinico Umberto 1° con oltre 130 pazienti al momento". Lo dichiara Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil di Roma e Lazio.
"La conseguenza per il servizio 118 è stato, come al solito, quello di assistere ad un rallentamento della “presa in carico” dei pazienti trasportati dalle proprie ambulanze, con un “blocco” delle stesse per molte ore nei Pronto Soccorso, questo perché l’assistito permane sulla barella di soccorso. Le Centrali Operative del 118, in questo caso, cercano di trasportare i pazienti nei Pronto Soccorso anche se lontani dal luogo dell’evento, purchè siano meno affollati per evitare l’inevitabile “blocco delle ambulanze”. Tale iniziativa ha certamente alleggerito alcuni Pronto Soccorso, ma ne ha sovraccaricato altri".
"Di fatto tutti i Pronto Soccorso di Roma e Provincia hanno trattenuto le ambulanze del servizio 118. 25 sono quelle ferme adesso, negli scorsi giorni si era superato quota 55. In pratica ogni sforzo che l’Ares118 sta sostenendo, con tutte le carenze di personale (mancano circa 700 dipendenti) e logistiche (ambulanze obsolete per cui la Regione Lazio ha promesso un finanziamento specifico, ancora non realizzato) e che la Fp Cgil di Roma e Lazio ha più volte denunciato, non può certo risolvere un problema di “organizzazione di sistema”.
"La soluzione - a suo avviso - deve vedere impegnate le diverse direzioni sanitarie per una corretta gestione dei posti letto disponibili, rapide dimissioni giornaliere, individuazione del Bed Manager Aziendale, ricovero in reparti Infermieristici o verso percorsi di cura ad assistenza territoriale. La nostra organizzazione sindacale, che ha più volte denunciato le difficoltà in cui si trovano i lavoratori dei Pronto Soccorso, auspica una maggiore capacità degli uffici competenti Regionali e delle direzioni sanitarie delle Asl e/o aziende ospedaliere coinvolte per prevenire problemi assolutamente prevedibili, quale il blocco ambulanze, l’attesa dei pazienti sulle barelle delle ambulanza".
"Le uniche vittime di tali ritardi sono, purtroppo, i soli cittadini i quali non riescono a trovare le giuste e dovute risposte al loro bisogno di cura in una sanità pubblica efficace ed appropriata ed i lavoratori dei Pronto soccorso e dell’Ares 118 che diventano 'capro espiatorio' di tutte le disfunzioni e ritardi organizzativi", conclude Di Cola.
Roma: Fp, anche oggi oltre 25 ambulanze ferme nei Pronto soccorso
13 gennaio 2015 • 00:00