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Una vera e propria rete di formazione sul territorio. Accade nel Lazio, dove la Cgil svolge da oltre un decennio un’attività formativa su diversi livelli e sempre più intensa. A questo argomento è dedicata la nuova puntata della rubrica Conoscenza&Organizzazione su Rassegna Sindacale e della trasmissione Quadrato rosso, la formazione va in rete su RadioArticolo1 (qui il podcast).
“Negli ultimi due anni sono stati coinvolti quasi 1.300 lavoratori, tra corsi, seminari e percorsi formativi – afferma Bruna Cossero, responsabile formazione Cgil di Roma e Lazio –, con uno sforzo organizzativo e di risorse notevoli. La nostra, è un’esperienza consolidata nel tempo: tanti progetti, prevalentemente a scadenza biennale, legati tra loro; un po’ come le ciliegie, a uno, ne segue subito dopo un altro. Fra i tanti, segnalo il progetto Foncoop, che ha visto coinvolti anche categorie e sindacati territoriali, con percorsi più specifici per delegati Rsu, Rsl e Rsa. Si tratta di percorsi d’accoglienza: dopo il primo corso di benvenuto su formazione e informazione, si passa alla contrattazione vera e propria, con un’attività molto articolata. Altro progetto di punta è Droid, allargato anche a dirigenti e funzionari sindacali, corso finalizzato a capire meglio la società odierna, dove l’acronimo sta per dare risposte organizzate a identità e diritti. Riteniamo che alcuni diritti siano essenziali e non possono non avere risposta da un sindacato attento ai cambiamenti nel mondo del lavoro, come la Cgil”.
“Per un dirigente, tornare sui banchi di scuola della formazione significa tanto – sostiene Claudio Di Berardino, segretario generale Cgil di Roma e Lazio –. Ci vuole molta umiltà nel considerarci non coloro che sanno tutto, ma come persone che hanno necessità di essere aggiornate e capire che l’innovazione va avanti e bisogna stare al passo con i tempi, con un rinnovamento continuo anche culturale. Questo, per entrare nel mondo del lavoro, che nel frattempo è cambiato. Per noi, la formazione è una scelta che deve diventare sempre più strategica. Nel Lazio lo stiamo facendo, e dobbiamo praticarla attraverso più percorsi per raggiungere l’obiettivo. Molte iniziative riguardano i diritti, in primis il progetto Droid. È una presa d’atto della nuova realtà, e quindi noi dirigenti siamo coloro che provano a cambiare le cose e, in qualche caso, ad anticipare gli eventi: la Carta dei diritti va proprio in tale direzione”.
Marta Minielli è una corsista, Rsu dell’azienda informatica KGemini. “Ho partecipato a più di un corso di formazione – racconta –: tutti mi sono stati utili, anche ad avere strumenti in più che neanche conoscevo. Mi hanno aiutato nel lavoro in azienda, e mi è piaciuto anche il modo con cui sono stati tenuti, spesso con divertenti giochi di ruolo tra docente e allievi. Ritengo sia la chiave giusta per approcciare meglio i colleghi. Durante le assemblee aiutano ad attirare persone nuove e a comunicare bene. Vivendo in una grande azienda, l’aggiornamento di un rappresentante sindacale è basilare: sul piano della contrattazione, i cambiamenti sono tanti. Sapere tutto questo è importante e noi dobbiamo trasmetterlo agli altri, soprattutto ai colleghi più giovani, che ora hanno il Jobs Act con meno diritti a disposizione”.
Una parte dei corsi è dedicata alla contrattazione sociale. “S’inizia da piccole cose – osserva Cossero –, e poi con l’esperienza si affina la competenza del buon contrattualista. Partiamo dalle competenze cosiddette trasversali, e poi passiamo a una simulazione della contrattazione, come se si fosse in una vera sede negoziale. Questo ci permette di far capire ai più giovani - vedi Rsu -, tutte le conoscenze e i trucchi del mestiere. Per arrivare poi a una contrattazione che sia nel contempo anche creativa. Nell’ambito del progetto Droid, abbiamo fatto un corso ad hoc per dirigenti sindacali sulla creatività applicata”.
I nuovi corsi biennali, alla luce della novità della Carta dei diritti, prevedono che si arrivi alla contrattazione inclusiva. “A breve, inizieremo con la contrattazione sociale, che ha già un’immagine d’inclusività, poi faremo un corso di contrattazione di secondo livello, aperto a contrattazione di sito, di filiera e altro. Il percorso si concluderà con la contrattazione per la formazione. Stiamo lavorando per meglio identificare il fabbisogno formativo e per implementare e rendere sempre più efficace la preparazione dei lavoratori, che è importante per la loro occupabilità. Ultima novità di quest’anno, i cosiddetti minimi sindacali - cioè le basi sindacali -: si tratta di brevi corsi su temi d’attualità, come il Jobs act, la Carta dei diritti universali, le novità in materia di appalti e immigrazione. Sono intesi come strumenti veloci, che possono essere scaricati con facilità su internet, per essere poi approfonditi in corsi successivi. Inizialmente circoleranno solo sulla nostra rete intranet, perché non c’è la possibilità di fare domande. Saranno i dirigenti a decidere se pubblicarli o meno, rendendoli fruibili a tutti”, conclude la sindacalista.