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"Continua l'emergenza nei pronto soccorso romani che dall'inizio del 2015 sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti, a discapito della qualità del servizio offerto ai cittadini". Così, in una nota, Maurizio Quadrana, segretario generale della Cgil di Roma Centro Ovest Litoranea. "A farne le spese - aggiunge - sono i lavoratori del settore che, oltre a essere costretti a turni massacranti, diventano spesso il capro espiatorio di carenze strutturali e di un'organizzazione inadeguata. Tutto ciò determina, inevitabilmente, una condizione ai limiti del collasso: ogni giorno siamo costretti a registrare lunghe code, la cronica carenza dei posti letto, ambulanze parcheggiate e a lungo inutilizzate e tanto altro ancora".
"Questo stato di cose - prosegue Quadrana - è ormai la quotidianità al San Camillo, al San Giovanni, al Sant'Eugenio e anche al Grassi dove decine e decine di persone affollano il pronto soccorso, mentre altre sostano in attesa di un ricovero o stazionano sulle barelle. Un sovraffollamento che si ripercuote sul diritto dei cittadini ad avere una sanità rispondente al bisogno di cura in un territorio che conta solo d'inverno circa 300mila abitanti".
"Alla direzione sanitaria e alle istituzioni locali - conclude - chiediamo di accelerare l'opera di riorganizzazione del servizio sanitario nel territorio, che non potrà prescindere dalla partecipazione attiva dei lavoratori, affiancando all'attività dell'ospedale un'efficiente rete sanitaria territoriale, a partire dalla costituzione, non più rinviabile, della casa della salute".