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“Nuovi veicoli assolutamente inidonei; frequente utilizzo di personale in attività che sembrano più ricadere nell’alveo dei servizi legati all’ordine pubblico; impiego del personale nelle attività di sgombero effettuate con una programmazione superficiale e pressapochista, che troppo spesso mette a rischio l’incolumità fisica; condizioni operative critiche e inadeguatezza dei dispositivi di protezione individuale forniti agli operatori impegnati presso i campi nomadi". Sono queste alcune delle ragioni che hanno spinto la Fp Cgil di Roma e Lazio a proclamare, insieme a Uil Fpl e Csa, lo stato di agitazione del personale di polizia locale di Roma Capitale. Contemporaneamente è entrato in stato di agitazione l’intero settore educativo scolastico.
“Tanti gli allarmi lanciati in questi mesi - spiega la Fp Cgil - senza che dall’amministrazione capitolina arrivassero segnali di interessamento. L’assenza di una costante interlocuzione con la parte politica, conseguente alla scelta della sindaca Raggi di avocare a sé la delega sulla polizia locale, pesa nella qualità del confronto. Scelta legittima, ma di fatto proibitiva in termini di operatività, data l’intensità e la rilevanza degli impegni istituzionali”.
“Ci aspettiamo risposte all’altezza della situazione. L’invecchiamento e la riduzione del personale, le dotazioni inadeguate e i rischi per la salute di chi opera in condizioni di sicurezza mai ottimali – conclude la Fp Cgil Roma e Lazio – richiedono impegni concreti”.