"Come ogni cittadino romano sa, i servizi demografici di Roma Capitale non funzionano: gli appuntamenti per i rinnovi delle carte di identità vengono fissati a distanza di mesi dalla prenotazione e spesso si devono attendere ore rispetto all’orario fissato. Per le altre certificazioni non va meglio: la carenza di organico e la mancata organizzazione determinano continui disagi a utenti e operatori". È quanto afferma in una nota la Fp Cgil di Roma e Lazio.
"Manca ancora un serio confronto, per i continui rinvii della convocazione di un tavolo che affronti le gravi problematiche del settore demografico, ed è completamente assente l’interlocuzione con i responsabili dei dipartimenti e delle strutture. Da qui, inizierà domani la discussione con i lavoratori, nell’assemblea dei dipendenti degli uffici anagrafici di Roma Capitale, dalle 8 alle 11 nella sala della Protomoteca", continua il sindacato.
"L’anagrafe è solo la punta dell’iceberg: la carenza di organico e programmazione crea disagi anche nei servizi sociali, negli uffici tecnici e amministrativi, per non parlare dei servizi educativi scolastici e delle problematiche non ancora risolte per la Polizia locale. Senza un adeguato numero di operatori agli sportelli, non si riducono i tempi di attesa, e se non si riducono i carichi di lavoro non si può garantire assistenza a chi è in difficoltà, servono supplenti per sostituire chi si ammala durante l’anno scolastico e un’adeguata pianificazione dei servizi di Polizia locale, dove il personale è ancora insufficiente", prosegue il comunicato Cgil.
“Più che servizi ai cittadini stiamo offrendo ormai per lo più 'disservizi' – dichiara Marco d’Emilia, della segreteria Fp Cgil Roma e Lazio –. I cittadini esprimono il loro giustificato disappunto e, a volte, la loro rabbia, nei confronti degli operatori che si trovano di fronte, ma che non hanno né colpe né responsabilità. Se non ci saranno immediati interventi per affrontare i tanti problemi più volte segnalati all’amministrazione e senza l’avvio dei necessari confronti, saremo costretti ad attivare, a settembre, mobilitazioni dei diversi settori, per cui sono già stati indetti gli stati di agitazione".
"Quanto denunciamo, riguarda non solo chi lavora, ma tutti i cittadini di Roma Capitale: non si tratta solo di rivendicare l’applicazione di accordi sottoscritti da oltre un anno (condizione che continua a penalizzare economicamente un’ampia fascia di lavoratori e lavoratrici). Si tratta principalmente di mettere in condizione chi lavora di offrire un servizio almeno 'decente' ai cittadini. Anche loro siano con noi e ci supportino in questa battaglia per recuperare condizioni di lavoro e standard dei servizi offerti, in termini di qualità e tempestività, degni della Capitale di una delle sette nazioni con le economie più avanzate del mondo”, conclude la Cgil di Roma e Lazio.