“Nel bando, così pensato, non solo si perderà l’esperienza di chi già svolge il servizio, ma si renderà necessario un lungo percorso di formazione dei nuovi assunti, a fronte di un contratto a tempo determinato della durata di soli dodici mesi. Oltre alla legittima indignazione per il mancato riconoscimento dell’esperienza dei lavoratori e delle lavoratrici, siamo di fronte a una situazione paradossale e inefficace. A pagarne le spese saranno inevitabilmente i cittadini più fragili e bisognosi. Roma merita servizi sociali di qualità, e i lavoratori esternalizzati meritano dignità”. Così in una nota Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti, Uil Fpl di Roma e Lazio.
“Nell’incontro tra i rappresentanti degli assessorati al Personale e alle Politiche sociali e la delegazione sindacale – proseguono i confederali – sono state ascoltate le nostre richieste, che prevedono la modifica della selezione, con l’aggiunta di un punteggio specifico per ogni anno di lavoro prestato. Di conseguenza, sarà necessario riaprire i termini e rivedere il sistema di punteggio da attribuire ai titoli di specializzazione”.
“L’amministrazione – concludono i sindacati –, pur sottolineando le difficoltà amministrative a procedere alla modifica di una procedura in corso, si è mostrata disponibile a valutare tutte le strade possibili, aggiornando il confronto a venerdì 8 novembre. In attesa dell'incontro, permangono lo stato d'agitazione del personale e tutte le iniziative di lotta programmate”.