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Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno proclamato per mercoledì 19 ottobre un’ora di sciopero (dalle 10 alle 11) per le lavoratrici e i lavoratori della sede Roberto Cavalli di Milano, che segue lo stop di otto ore di venerdì 14. A motivare la protesta, l’annuncio dell’apertura della procedura di mobilità per 372 dipendenti in Italia, di cui 115 considerati esuberi. Durante l’astensione dal lavoro verrà realizzata un’installazione in corso Vittorio Emanuele (all’altezza della Chiesa San Carlo) per protestare contro le decisioni aziendali.
L’azienda, acquistata poco più di un anno fa dal Fondo Clessidra, ha presentato un piano di ristrutturazione molto duro. La più colpita è la sede di Firenze (che già in dicembre aveva subito 39 licenziamenti): la mobilità riguarderà un quarto dei dipendenti – 77 addetti su 280, di cui il 75 per cento donne con un’età media di 40 anni – e vedrà la chiusura del reparto stamperia. Il piano prevede anche la chiusura della sede di Milano, il trasferimento di tutti gli uffici a Sesto Fiorentino e la riduzione complessiva dell'organico in tutta Italia di 372 lavoratori e lavoratrici.
Mercoledì 19 è prevista a Sesto Fiorentino anche un’assemblea pubblica dei lavoratori (a partire dalle ore 14.30 davanti allo stabilimento dell’Osmannoro), alla presenza di personalità politiche e istituzioni locali. “Sulla sede fiorentina il numero degli esuberi è alto” spiega la Filctem Cgil: “C’è grande preoccupazione e ansia tra tutti i lavoratori, che vogliono lottare e mobilitarsi. Come sindacato chiederemo un incontro all’azienda e di aprire un tavolo istituzionale sulla crisi. Vogliamo un piano industriale, faremo di tutto per salvare posti di lavoro e marchio sul territorio”.