“Che Mario Monti non ami la concertazione fra governo e parti sociali è risaputo da anni – inizia così il commento di Massimo Riva su La Repubblica – . Ma un conto sono i numerosi e argomentati editoriali che ha scritto sulla materia in passato, tutt' altra cosa iI duro e perentorio giudizio sulla questione pronunciato ieri nelle vesti di presidente del Consiglio. Sarà anche vero che il metodo delle consultazioni a Palazzo Chigi con sindacati e Confindustria è scaduto sovente in una liturgia di così scadente o nulla efficacia da legittimare critiche anche aspre. Ma il premier si è spinto molto più in là indicando in questa pratica la fonte dei ‘mali contro cui combattiamo e a causa dei quali i nostri figli e nipoti non trovano facilmente lavoro’. C'è un eccesso di semplificazione e di disinvoltura storica in queste parole che lascia interdetti”.

Dice Riva: “Ha avuto facile gioco, per esempio, la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, a ricordare al premier che uno dei passaggi più impervi nella storia della Repubblica è stato forzato nei primi anni Novanta proprio perché dapprima il governo Amato (luglio 1992) e poi il governo Ciampi (luglio 1993) seppero usare al meglio lo strumento della concertazione con le parti sociali per fermare la corsa del Paese verso il precipizio della bancarotta finanziaria, aprendo la strada che anni dopo consentì allo stesso Ciampi di vincere ogni resistenza europea all'ingresso dell'Italia nell'euro fin dalla stazione di partenza. Una svolta storica che lo stesso professor Monti non si stanca di celebrare a ogni passo ma della quale, appunto, non può far finta di ignorare modi e metodi che l'hanno resa possibile”.

E ancora: “Ancora pochi giorni fa, accogliendo a Roma Angela Merkel, il presidente del Consiglio ha tenuto a sottolineare che uno dei più solidi punti d'intesa con la cancelliera tedesca consisterebbe nella comune fede in quella che si chiama l'economia sociale di mercato. Ebbene, in terra di Germania nessuno perde il suo tempo in dibattiti ideologici su vantaggi e svantaggi della concertazione, ma è un fatto che non c'è altro paese d'Europa in cui il dialogo fra governo e parti sociali sia praticato da decenni con la stessa convinta intensità. Al punto da far considerare la concertazione come il perno attorno a cui ruota, appunto, la tanto celebrata ‘Soziale Marktwirtschaft’”.