(Labitalia) - Un tavolo urgente con governo, custode giudiziario e banche per sbloccare la liquidità necessaria a garantire l'operatività di Riva Acciaio. È quanto chiede l'azienda in una nota. "Riva Acciaio comunica che, in risposta alla lettera di precisazione ricevuta oggi dal Custode Giudiziario, Dottor Tagarelli, ha inviato allo stesso e al Governo la richiesta di farsi parti attive al fine di trovare con le banche le formule tecniche piu' idonee a consentire l¹uso delle liquidita' sottoposte a sequestro, per il normale svolgimento delle attivita' dell'Azienda - si legge nella nota di Riva Acciaio -. La richiesta si rende necessaria poiché nella sua risposta il dott.Tagarelli precisa che le somme attualmente sottoposte a sequestro potranno essere destinate all¹attivita' produttiva a fronte della garanzia, prescritta dal G.I.P., della loro restituzione, anche in via progressiva, all¹Amministrazione Giudiziaria permanendo sulle stesse il vincolo del sequestro, e che tale garanzia potràessere fornita con le forme e le modalitàtecniche che si riterranno idonee".
"A conferma di quanto sostenuto, il dott. Tagarelli ha anche allegato il documento di precisazione del G.I.P. di Taranto, nel quale si puo' leggere, tra l'altro, come sia evidente che, permanendo il sequestro sulla liquiditàutilizzata dall'amministratore giudiziario per i pagamenti necessari per la prosecuzione delle attività aziendali, ne dovràessere assicurata la restituzione all'Amministrazione Giudiziaria, a mezzo di idonee garanzie (ad es. polizza fideiussoria bancaria o assicurativa o altro strumento equipollente) o attraverso altre modalitàe forme di rientro progressive che verranno proposte dal medesimo amministratore", continua l'azienda.
"Pertanto, pur nella consapevolezza, già segnalata nella lettera inviata ieri al Dott. Tagarelli, della sostanziale impossibilitàper Riva Acciaio di fornire garanzie bancarie, l'azienda si rende immediatamente disponibile a esperire, con il Custode, ogni tentativo di interlocuzione con le banche per verificare se le condizioni poste dal G.I.P. trovino riscontro nella realtàeconomica in cui le banche e aziende industriali operano, e chiede al Governo di volersi rendere promotore di un incontro urgente con il Custode e con le banche di riferimento di Riva Acciaio, per verificare se esistano strumenti di tecnica bancaria che consentano diadempiere alle condizioni poste dal G.I.P. per riavere accesso alla liquiditàgiàsequestrata e ai futuri incassi dai clienti", conclude Riva Acciaio.
Riva: azienda, urgente tavolo con governo custode banche
"Per continuare la normale attività produttiva"
26 settembre 2013 • 00:00