Sono quasi 30 mila i dipendenti pubblici della città metropolitana genovese che il 3, 4, 5 marzo saranno chiamati a eleggere i propri delegati sindacali nei luoghi di lavoro nei settori sanità, ministeri, enti previdenziali, enti locali, ecc.. La Funzione Pubblica di Genova ha presentato 113 liste e oltre 800 candidati. Questa mattina, nell’ambito delle iniziative in vista della scadenza elettorale della settimana prossima, presso il circolo dell'autorità Portuale si è svolta l'assemblea dei delegati del comparto sanitario. Lo comunica la Fp Cgil Genova in una nota.

All'evento ha partecipato Cecilia Taranto della Segreteria Nazionale Funzione Pubblica che ha sottolineato come i due miliardi di tagli al fondo sanitario nazionale 2015 rappresentino una sciagura per la sanità pubblica. I tagli si tradurranno con il caos dei pronto soccorso, il taglio dei posti letto negli ospedali senza che siano state create alternative sul territorio, il blocco del turn over per medici e infermieri e l'aumento del precariato. Nella relazione, il Segretario Generale Funzione Pubblica Cgil Genova Corrado Cavanna si è soffermato sull’importanza del prossimo appuntamento per il rinnovo delle rsu “Si tratta di un importante esercizio di democrazia. Dobbiamo riportare al centro dell'azione sindacale la contrattazione per ridare dignità al lavoro pubblico. Nel 2012 in Liguria abbiamo sottoscritto un accordo sindacale con la Regione Liguria che ad oggi è completamente disatteso e che invece, se applicato, potrebbe risolvere molti dei problemi della sanità ligure. In questi anni la Regione è stata sorda alle richieste sindacali e anzi ha approvato leggi contro l'interesse di cittadini come nel caso della cosiddetta libera professione dei medici che provoca all'interno dello stesso comparto di lavoro una divisione tra lavoratori, quelli che, al servizio di tutti i cittadini, non possono svolgere (giustamente) nessuna altra attività e chi (pochi) possono fare quello che vogliono in evidente conflitto di interesse con l’attività svolta nel servizio pubblico.”

Il tutto senza pensare che vi sono lavoratori che da più di cinque anni attendono il rinnovo del proprio contratto, che non riescono ad avere i più piccoli riconoscimenti, che sempre in meno sono chiamati a dare sempre di più con una crescita della fatica ed un peggioramento delle condizioni di lavoro per assicurare il miglior servizio possibile ai cittadini genovesi e liguri.