"La nota di assestamento di bilancio, emanata dal Consiglio dei ministri, conferma i timori del mondo della conoscenza: non ci sono risorse per la firma del rinnovo del contratto nazionale. È l’ennesima presa in giro di questo governo, che non garantisce ai lavoratori e alle lavoratrici del pubblico impiego, e in particolare a quelli del comparto della conoscenza, migliori condizioni salariali e valorizzazione delle professionalità. Per queste ragioni, servono immediatamente l’atto d'indirizzo per l’apertura delle trattative, risorse adeguate nella legge di Stabilità e il superamento della legge Brunetta. Occorre estendere e rendere esigibile la contrattazione decentrata per migliorare la qualità dei servizi e dell’offerta formativa. Il nostro obiettivo è quello d'innovare i contratti nazionali, affermando parità di diritti e di retribuzioni tra lavoratori precari e a tempo indeterminato, per riunificare il lavoro in tutti i comparti della conoscenza". È quanto afferma Domenico Pantaleo, segretario generale Flc Cgil.
"Il rinnovo dei ccnl nel pubblico impiego non è una cortesia che il premier e il suo governo fanno ai lavoratori e alle lavoratrici: è un impegno preciso, che deriva dalla necessaria e immediata applicazione di una rigorosa sentenza della Corte Costituzionale, che lo impone all’esecutivo. Ogni tentativo di dilazionamento, o addirittura di rinuncia del rinnovo contrattuale, non solo danneggia centinaia di migliaia di lavoratori della conoscenza e le loro famiglie, che in questi anni hanno perso salario, ma contravviene a una specifica sentenza della Consulta", aggiunge il dirigente sindacale.