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Dopo 32 mesi di trattativa, è stato sottoscritto, da Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Federpanificatori, Fiesa Confesercenti, l'accordo di rinnovo del contratto nazionale panificazione e affini, scaduto il 31 dicembre 2014 e che interessa circa 100mila lavoratori e 25mila imprese.
I sindacati esprimono “soddisfazione” per un rinnovo quadriennale, che vede un incremento economico del 3,6% pari a 52 euro (in due tranche) a regime per il settore della panificazione artigiana e del 4,6% pari 73 euro per quella industriale, nonché un'una tantum di 260 euro per la panificazione artigiana e di 400 per quella industriale. L'incremento non è legato ad alcun indicatore economico e, pertanto, non sono previste verifiche nella vigenza contrattuale.
Dal punto di vista normativo, poi, è stata valorizzata la contrattazione di secondo livello rilanciando il ruolo della bilateralità territoriale. Nel capitolo relativo a salute e sicurezza è stato invece introdotta la figura del Rls di sito, che avrà il compito di svolgere un'adeguata tutela anche per le aziende appaltatrici.
Per i lavoratori migranti è inoltre previsto un vademecum multilingue per favorire la fruibilità delle prestazioni sanitarie integrative. Ed è stato inoltre introdotto un elemento perequativo calcolato su base regionale applicabile a quelle aziende o territori che non effettueranno la contrattazione integrativa.
Ulteriori novità riguardano il mercato del lavoro per i panifici artigianali, agevolando la prima assunzione e il reimpiego per gli inoccupati e disoccupati da oltre 6 mesi, esclusivamente con rapporti a tempo indeterminato. Importante infine il ruolo riconosciuto all'Ebipan (Ente bilaterale di settore) che avrà il compito di monitorare l'andamento dell'utilizzo di tale strumento e di approvare il piano formativo di 60 ore nel biennio.