“Per lo Spi rimane prioritario il tema degli anziani. Non si può non affrontare la realtà del forte invecchiamento della popolazione lombarda e, quindi, delle patologie croniche. Non vorremmo essere pignoli nel ricordare che questa voce rappresenta da sola il 70% del bilancio regionale. Affrontare questo problema è, dunque, un dovere al fine di poter garantire ai nostri anziani le tutele e le cure necessarie". Lo affermano Stefano Landini, segretario generale Spi Lombardia, e Claudio Dossi, componente della segreteria con delega alla sanità.
"A nostro avviso - proseguono - per poter gestire al meglio l’intero sistema del welfare lombardo e, ancora prima, la sanità occorre fare sinergia e ricomporre le politiche a livello centrale attraverso la creazione di un assessorato unico. In tal modo non solo si abolirebbe la separazione tra sistema sanitario e sociale, ma si creerebbe anche una sinergia virtuosa tra la rete sanitaria regionale e i servizi territoriali di assistenza e cura, realizzando una vera presa in carico dei bisogni dei cittadini".
Liste di attesa: bene l’esperienza e l’estensione delle sperimentazioni per ampliare gli orari dei servizi all’utenza, è però indispensabile che questi interventi diventino strutturali e continui nel tempo. Ancora troppo lunghi sono, infatti, i tempi di attesa, soprattutto rispetto la necessita di diagnosi tempestiva che per gli anziani è fondamentale.
"Si devono, inoltre, ridurre i costi delle visite e degli esami specialistici: troppi lombardi stanno rinunciando ad avere per tempo una giusta diagnosi non potendo affrontare queste spese. Altro il tema, che non si può trascurare, è quello delle cure intermedie, largamente insufficienti, per cui spesso i pazienti si ritrovano soli dopo un ricovero ospedaliero, senza un adeguato percorso di accoglienza e cura".
"Non di meno si può sottovalutare i problemi relativi alle residenze sociosanitarie e del costo delle rette, che ormai le famiglie faticano a sostenere tanto da essere costrette a indebitarsi, chiediamo alla Regione Lombardia di elevare la quota di sua competenza per la parte sanitaria, unico modo concreto per rispondere al problema. A tutti i consiglieri regionali, sia di governo che di opposizione, abbiamo chiesto il sostegno a questa nostra richiesta".
"Rimane debole l’assistenza domiciliare soprattutto se rivolta agli anziani, spesso soli: le famiglie devono essere sostenute e aiutate in questo percorso. Va riaffermato il ruolo degli enti locali in tutta la fase di programmazione della risposta socio sanitaria, per ridare voce al territorio e ai cittadini, costruendo una rete di protezione efficace. Ci verrebbe da dire che serve una riforma sanitaria a misura di anziani, attenta, sensibile, efficace. Per fare tutto questo riteniamo utile la costituzione, a livello regionale, di un tavolo di confronto sulle politiche per gli anziani per poter dare finalmente una risposta coordinata e completa alle problematiche e ai bisogni che il mondo degli anziani oggi presenta”, concludono.
Riforma sanità: Spi Cgil Lombardia, ecco le nostre priorità
24 luglio 2014 • 00:00