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Da oggi anche i rider, i fattorini che con biciclette, scooter e motocicli portano nelle case merci acquistate per lo più online, hanno il loro riconoscimento contrattuale. Un riconoscimento già previsto, ma solo adesso articolato, nel contratto nazionale di lavoro della logistica, trasporto merci e spedizioni. Ne danno notizia i sindacati dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e le associazioni datoriali del settore. La figura del rider era stata infatti introdotta per la prima volta nell’ultimo rinnovo del contratto nazionale, lo scorso 3 dicembre, la cui stesura dell’articolato si è conclusa oggi.
Nel merito, il contratto prevede tutte le tutele, salariali, assicurative e previdenziali tipiche del rapporto subordinato, e quelle contrattuali come assistenza sanitaria integrativa e bilateralità. I rider sono inquadrati con parametri retributivi creati appositamente. L’orario di lavoro è flessibile e può essere sia full time che part time, con 39 ore settimanali, distribuibili per un massimo di sei giorni a settimana, e con un minimo giornaliero di due ore e fino a un massimo di otto, con la possibilità di coniugare la distribuzione urbana delle merci con il lavoro in magazzino. Previsti a carico delle aziende i Dpi (Dispositivi di protezione individuale), come caschi e pettorine catarifrangenti. Infine è istituita la contrattazione di secondo livello”, dichiarano le sigle di categoria.
“Abbiamo completato il percorso iniziato con il rinnovo del contratto della logistica del 3 dicembre scorso e ora anche i rider sono tutelati. In questi mesi abbiamo valutato attentamente tutti gli elementi e le esigenze emerse dalle parti, per rappresentare al meglio la figura professionale del rider che ha sfaccettature variegate”, aggiungono i sindacati. Analoga soddisfazione è stata espressa dalle associazioni datoriali, per le quali “l'articolato siglato oggi elimina una situazione che, se non disciplinata nel quadro normativo del ccnl, esponeva imprese e lavoratori a situazioni ambigue e alla completa assenza di tutele”.
“Finalmente l’attività lavorativa dei rider ha definite tutele e diritti ed è completamente riconducibile al rapporto di lavoro subordinato a cui si applicano tutte le coperture assicurative e previdenziali, previste dalla legge e dal contratto, compresa l’assistenza sanitaria integrativa”, afferma Giulia Guida, segretaria nazionale della Filt Cgil, sottolineando “di concerto con le aziende abbiamo coniugato per questa nuova figura professionale la qualità del lavoro con la sicurezza sul lavoro”. “Per quanto riguarda l’orario di lavoro abbiamo privilegiato una gestione flessibile in modo coerente con la tipologia di attività - sottolinea infine la dirigente Filt -. Inoltre abbiamo posto una forte attenzione alla sicurezza sul lavoro con l’obbligo di indossare il caschetto, indumenti ad alta visibilità, guanti e luci di segnalazione ed infine abbiamo optato per una forte implementazione della contrattazione di secondo livello per cogliere le specificità dei vari contesti territoriali urbani dove circolano tutti i giorni i lavoratori a bordo di biciclette e motorini”.