C’è anche l'attuale ad di Fastweb, Stefano Parisi, nell'elenco degli indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Roma su un maxiriciclaggio. Lo riferisce l'agenzia Ansa. Parisi sarebbe accusato, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa, di associazione per delinquere e dichiarazione infedele mediante l'uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Assieme a lui sono indagati anche il direttore della divisione finanza e controllo di Fastweb Calcagno e un membro del cda Rossetti.
“I fatti contestati riguardano una presunta evasione Iva derivante da attività truffaldine di terzi che si sono avvalsi della rete di Fastweb e di altri operatori tlc italiani”: è la posizione espressa da Fastweb in una nota. L’azienda garantisce la continuità dell'attività ai clienti e ai dipendenti, sottolineando che “la vicenda giudiziaria riguarda fatti accaduti anni fa (relativi ai periodi d'esercizio 2005-2006), già oggetto di contestazione agli allora indagati, e rispetto ai quali la società si ritiene estranea e parte lesa. I fatti contestati riguardano una presunta evasione Iva, relativa ad attività di alcuni gestori di servizi a pagamento che si sono avvalsi della rete di Fastweb e di altri operatori di telecomunicazioni italiani”.
Riciclaggio: indagato anche Parisi, ad Fastweb
L’accusa è di associazione per delinquere e dichiarazione infedele mediante l'uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. La società di telecomunicazioni in una nota: “Siamo estranei ai fatti, noi parte lesa”
23 febbraio 2010 • 00:00