Oggi anche gli studenti delle scuole sono scesi in piazza "contro la distruzione della scuola pubblica". A dirlo in una nota è la Rete degli studenti medi (Rds). Più di 100 le piazze, da Bolzano a Palermo passando per Venezia, Padova, Torino, Milano, Bologna, Firenze, Grosseto, Pesaro, Roma, Barletta, Potenza, Trapani, Messina e Catania e tante altre. "Le scuole sono rimaste vuote, a dimostrare che la riforma Gelmini non è accettata dagli studenti e da chi la scuola la vive ogni giorno: anche i docenti, i genitori, i precari della scuola e gli studenti universitari manifesteranno insieme a noi".

Come hanno fatto il primo giorno di scuola, anche oggi i ragazzi hanno indossato i caschetti gialli da lavoro, "per difendersi dalle macerie che Gelmini e Tremonti ci hanno lasciato. Edifici fatiscenti, didattica stantia, docenti sempre più stanchi e privi di motivazione, contributi 'volontari' delle famiglie a coprire le mancanze di fondi, capaci e meritevoli privi di mezzi: questa è 'l’epocale riforma' del ministro Bulldozer. Pretendiamo investimenti nell’istruzione, provvedimenti per l’edilizia scolastica e il diritto allo studio, una didattica nuova e più diritti per gli studenti".

La Rete degli studenti non si ferma qui, Da domani partiranno i 'Cantieri della scuola pubblica', iniziative e assemblee "per dare inizio alla ricostruzione della nostra scuola e del nostro futuro". E il 16 ottobre la Rete sarà ancora in piazza al fianco dei lavoratori della Fiom Cgil "per dire che l'Italia non può uscire dalla crisi e immaginare un domani senza i diritti e la democrazia".