"ll ministero dell’Istruzione, università e ricerca ha dato il via alla cabina di regia per l’alternanza scuola-lavoro. Ad oggi, risultano però assenti le parti sociali e soprattutto le rappresentanze studentesche. La decisione di creare tale strumento e di tenerlo chiuso a ministeri del Lavoro e Miur snatura completamente quello che dovrebbe essere una reale cabina di regia nazionale sull’alternanza scuola-lavoro. Fin dall’approvazione della legge 107 abbiamo rivendicato in tutte le sedi competenti la necessità di uno spazio di confronto nazionale e declinato sui territori con tutti i soggetti coinvolti nell’alternanza". È quanto sostiene la Rete degli studenti medi in una nota.
Dichiara Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete: “Da più di un anno, il sindacato studentesco ha teorizzato delle modalità di monitoraggio e costruzione dei percorsi di alternanza che rispettassero il senso e la vera funzione dell’alternanza scuola-lavoro come metodologia didattica, strumento formativo e spazio d'incontro tra i mondi dell’istruzione e del lavoro. Già a novembre 2014 e poi di nuovo al Forum di ottobre 2015, avevamo proposto al Miur la creazione delle sedi permanenti di discussione, progettazione e monitoraggio dei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Oggi ci troviamo istituito un luogo di discussione da cui, però, siamo stati esclusi. Questa manovra rende tutto il provvedimento completamente scollato dalla realtà, perché esclude le rappresentanze di chi l’alternanza la vive, la pratica, e dovrebbe esserne protagonista e costruttore attivo”.
Prosegue l'esponente della Rete: “È gravissimo che nessuno dei soggetti di rappresentanza studentesca sia stato incluso all’interno di questa cabina di regìa: sembra un chiaro segno della non volontà del ministero d'includere appieno le parti che più sono coinvolte, nella realtà quotidiana, nei percorsi di alternanza. È dall’iniziativa dei campioni dell’alternanza di dicembre che il Miur ripete a caratteri cubitali che già solo lo scorso anno più di 450.000 studenti hanno svolto percorso di alternanza scuola-lavoro, quest’anno saranno circa un milione, ma allo stesso tempo non si dà la possibilità alle rappresentanze studentesche di essere parte attiva nella progettazione e nel monitoraggio dei percorsi”.
"Chiediamo che lo strumento della cabina di regìa sia immediatamente rivisto, includendo la categoria studentesca e le parti sociali, così da poter essere strumento realmente utile. In modo che possa essere un luogo che garantisca a tutti gli studenti e le studentesse di poter partecipare a percorsi di alternanza realmente formativi, in linea con il percorso di studi scelto, e nel rispetto dei diritti dalla Carta dei diritti. Senza mettere le rappresentanze studentesche al centro di questo tavolo, non se ne capisce l’utilità", conclude Manfreda.