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La vedi sorridere in una foto su Facebook, una gioia esplosiva e contagiosa, mentre regge un cartello con su scritto 'La dignità non si licenzia'. Si chiama Alessandra Buccigrossi e, insieme ad altre sue due colleghe, ha da poco appreso della sentenza che la reintegra nel suo posto di lavoro. Alessandra è una logopedista di Napoli, lavorava nella sanità privata, presso il centro Fkt di fisioterapia e riabilitazione, prima di essere licenziata. Dopo un lungo iter processuale, durato circa tre anni, un giudice del lavoro del Tribunale di Napoli, pochi giorni fa, ha sentenziato che il licenziamento di Alessandra e delle sue due colleghe era illegittimo, decidendo di conseguenza il reintegro nel posto di lavoro.
Alessandra era stata licenziata, a questo punto si può dire, ingiustamente. Dopo aver protestato per mancati stipendi, anche per dodici lunghi mesi, era stata trasferita nel 'ramo secco' dell'azienda: il centro di riabilitazione partenopeo aveva operato, infatti, una fittizia cessione di ramo d'azienda. Da lì, con le sue colleghe, è stata prima sospesa e poi licenziata. “Speravo in questa sentenza – ha raccontato Alessandra Buccigrossi oggi ai microfoni di RadioArticolo1 –, ero certa che il licenziamento fosse ingiustificato. Sono stati tre anni di lunga attesa e ora siamo felicissime per l'esito, soprattutto perché sancisce un diritto, quello del lavoratore di poter protestare in maniera legittima, senza per questo correre il rischio di essere licenziato”.
Ad accompagnarle e a sostenerle lungo questo percorso, la Fp Cgil di Napoli. In particolare, la segretaria Ileana Remini che, sempre ai microfoni della radio del lavoro della Cgil, ha spiegato: “La straordinarietà di questa vicenda sta nel fatto che Alessandra e le sue colleghe hanno rifiutato reiterati tentativi di conciliazione, avanzati dall'azienda, per il semplice fatto di voler stabilire un diritto e un principio, ovvero che ciò che avevano subito era un licenziamento discriminatorio. Un grande atto di coraggio da parte loro, che noi abbiamo in questi anni sostenuto”.
Un successo, ribadisce Buccigrossi, tra le altre cose, in azienda Rsa della Fp Cgil, “anche perché tre anni senza lavorare non sono semplici da affrontare, abbiamo dovuto insieme far fronte a tutti i nostri ideali e principi, e questo ci ha unito. Ci abbiamo creduto fino alla fine, contro ogni tentativo di conciliazione, e questa sentenza ci ripaga di tutto”. Così come continua a crederci Remini: l'azienda in questione, infatti, continua con la stessa modalità: “Pur lavorando come una struttura accreditata continua ad operare, nei suoi diversi centri in Campania, con gli stessi metodi: cessione di ramo d'azienda, per competere sul costo del lavoro, attraverso operazioni di vero e proprio dumping contrattuale”. Contro questa 'giungla normativa', l'impegno della Fp Cgil continua.