"Con il dlgs 148/2015, il governo ha ridotto la quota di sostegno economico e normativo rispetto ai contratti di solidarietà. Ciò ha reso necessario, da parte della Regione Lombardia, un correttivo in corsa per sostenere ancora una volta i contratti di solidarietà. La nuova configurazione del sostegno regionale ha l'obiettivo di garantire le imprese che adottano le misure alternative ai licenziamenti per ridurre le eccedenze di personale (contratti di solidarietà), e al contempo costituisce uno strumento di politica attiva, che può avere dei riflessi positivi in termini di ripresa e rilancio aziendale". È quanto si legge in una nota della Fiom Lombardia.
“Allo stato attuale, la Lombardia è l'unica regione in Italia che ha adottato questa politica – commenta Mirco Rota, segretario della Fiom regionale –, e va detto che è positivo che si sostengano ancora per il terzo anno consecutivo i contratti di solidarietà, e che s'intervenga concretamente affinché le aziende, anzichè licenziare, riducano l'orario di lavoro senza intervenire a livello di tagli di personale. Così com'è importante che le aziende producano dei piani di rilancio nel breve termine, per cercare di far invertire la tendenza alle aziende in crisi".
"Stavolta – aggiunge il dirigente sindacale –, il contributo assume una valenza ancora più importante, in quanto si è reso ancora più necessario, nel momento in cui il governo ha ridotto il trattamento economico a sostegno dei contratti di solidarietà, parificandoli ai massimali della cassa integrazione. A disposizione, per quest'anno, ci sono 700.000 euro, che potrebbero essere rifinanziati nel momento in cui venissero spesi completamente. Non appena la norma verrà resa operativa nelle imprese in cui sono presenti esuberi, chiederemo alle aziende l'applicazione dei contratti di solidarietà, insieme al sostegno regionale a favore dei lavoratori".