"Il primo gennaio 2018 diventerà operativo il ReI (reddito d’inclusione), misura varata recentemente dal Governo - e proposta dall’Alleanza contro la povertà - con l’obiettivo di offrire un supporto a quella fascia di popolazione che si trova in difficoltà. Si tratta di una misura a tempo, che reca diverse criticità, fra cui criteri di accesso troppo rigidi e la limitatezza delle risorse disponibili (da stime fatte, pare che sarà soddisfatto solo il 40% delle domande)". Così, in una nota, Roberto Giordano, della segreteria della Cgil di Roma e del Lazio.
"Ci rivolgiamo a Roma Capitale e alla Regione Lazio, lanciando una proposta: rendiamo universale il Rei, cioè facciamo in modo che tutte le domande vengano accolte, coprendo quella percentuale che rischia concretamente di rimanere fuori. Per far questo, servono risorse, un vero e proprio investimento a contrasto della povertà. In questi giorni, si stanno discutendo i bilanci di previsione ed è questo il momento per prendere le decisioni politiche", continua il sindacalista.
"Non abbiamo avuto il piacere di avere ancora un incontro sul bilancio con nessuno dei due soggetti istituzionali citati (pur esistendo protocolli d’intesa che li prevedono), ma sarebbe utile che - a fronte dei tagli al sociale, intervenuti a livello nazionale - attraverso atti concreti si dimostrasse che esiste una volontà politica di contrastare le povertà e le marginalità sociali", conclude il dirigente sindacale.