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"Per un sindacato, il lavoro viene prima di tutto. Giusto, quindi, rivendicare un modello di reddito di base che metta al centro il rilancio dell’occupazione". Susanna Camusso promuove la proposta della Cgil Friuli Venezia Giulia, e sollecita la giunta regionale a trovare "un'indispensabile sintesi tra le misure in campo assistenziale e le politiche del lavoro".
Il segretario generale della Cgil conferma di guardare con interesse allo strumento cui si sta lavorando in Friuli, convinta che dalle regioni, "specialmente se si tratta di regioni con un livello di risorse più alto, possa arrivare una risposta supplementare rispetto ai risultati della sperimentazione regionale".
Nel giorno in cui il Governo si appresta ad approvare i primi decreti attuativi del Jobs act, Camusso ha ribadito il giudizio profondamente negativo della Cgil sulla riforma del mercato del lavoro: "L’unico risultato – ha dichiarato – sarà quello di liberalizzare i licenziamenti, mentre la stabilizzazione del rapporto di lavoro sarà il frutto di una monetizzazione crescente. Non credo che questa sia la risposta che si aspetta un Paese che continua ad avere una disoccupazione altissima e che non ha prospettive di lavoro per i giovani, anche a causa di una riforma delle pensioni che deve essere assolutamente rivista".
Durissimo il giudizio sull’Ocse, che ieri, con il suo segretario generale aveva 'promosso' il Jobs act: "Non ci fidiamo troppo dei pareri di Angel Gurria – queste le parole di Camusso –, specie dopo aver confrontato le sue dichiarazioni sulla crescita dell’Italia con quelle degli anni scorsi. L’Ocse, purtroppo, detiene il record delle previsioni sbagliate".
Infine, rispondendo alle domande dei giornalisti su Lampedusa come possibile sede del Primo Maggio, la leader di corso Italia ha confermato che è un’ipotesi in campo e che Cgil, Cisl e Uil stanno lavorando per fare dell’immigrazione e della pace i grandi temi della prossima festa del lavoro. Inoltre, il segretario generale ha auspicato la discesa in campo dell’Onu per la creazione di un corridoio umanitario in Libia.