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Un rave party dentro una fabbrica abbandonata, dove peraltro sarebbero presenti manufatti di amianto. Succede a Livorno, nella ex Trw, chiusa da 5 anni, ma rimasta sostanzialmente abbandonata nonostante la posizione strategica e i rischi per l'area. È la Cgil di Livorno a parlare di "potenziale bomba ecologica per la presenza di fibre di amianto nel tetto (55 mila mq) e nelle pareti del capannone e di 55 pozzi per pompare l'acqua al fine di separarla dagli olii e avviarla allo smaltimento".
"Osserviamo che l'azienda non solo ha potuto allontanarsi dal territorio abbandonando i lavoratori e le lavoratrici, ha potuto anche disinteressarsi della bonifica della zona che ha occupato lasciandola in condizioni pericolose per chi vive e lavora nella zona - scrive in una nota Patrizia Villa, segretaria provinciale della Cgil con delega alla sicurezza e all'ambiente - Ora, migliaia di giovani sono stati messi a rischio, al di là della legittimità di manifestazioni come i rave party. Nessuno ha avvertito l'esigenza di intervenire per segnalare il rischio strutturale e ambientale a cui sono sottoposti i lavoratori e gli abitanti della zona (da 5 anni) e, in particolare i tantissimi ragazzi e ragazze che hanno partecipato al rave".
La Cgil chiede alla Asl, all'Arpat, alle istituzioni preposte e alla società Trw che si diano rassicurazioni in merito alla pericolosità e alla bonifica della zona. E chiede al sindaco di Livorno di intervenire con decisione, valutando un'azione di bonifica immediata da imputare all'azienda. "Il tempo è scaduto - conclude Villa - L'azienda paghi la bonifica o si avviino iniziative di denuncia e di bonifica facendo causa e imputando all'azienda qualsiasi danno che ne sia derivato o ne possa derivare. Questo sarebbe un cambiamento di cui saremmo contenti di poter parlare. Ancora una volta si resta invischiati in procedure giuridico/burocratiche che dimostrano limiti e incapacità di proteggere la salute pubblica".