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“Rassegna Sindacale” inizia le sue pubblicazioni il 15 dicembre del 1955: un anno essenziale, per la Cgil e per il paese. È l’anno della sconfitta alla Fiat, dell’autocritica di Di Vittorio e del “ritorno in fabbrica”; l’anno di Rosa Parks e della Fiat 600, del presidente Gronchi e della Corte costituzionale. Direttore è Antonio Tatò, segretario di redazione Spartaco Silvestri.
“Il dovere che incombe alla nostra ‘Rassegna Sindacale’ – si legge in apertura – è quello di essere, nei limiti modesti di un quindicinale, uno strumento che, con la collaborazione di tutti, riesca ad esprimere, quanto prima e quanto più compiutamente è possibile, la maturità raggiunta dai sindacati unitari, divenendo lo specchio fedele degli immancabili progressi che noi compiremo. … Un lavoro di conoscenza: ecco il compito che si dà ‘Rassegna Sindacale’. E poiché per il movimento dei lavoratori il conoscere non è, non può essere, un atto che si conchiude in se stesso, ma è, invece, una delle condizioni per procedere più rapidamente verso la propria emancipazione, ‘Rassegna Sindacale’, con i suoi scritti, le sue polemiche, i suoi giudizi, intende recare un apporto nuovo alle lotte della classe operaia e dei lavoratori per il salario, la libertà, per il rispetto e l’attuazione delle norme della Costituzione”.
Fra gli autori dei testi pubblicati nel primo numero del giornale compare un trentaquattrenne di cui si sentirà in seguito molto parlare: Luciano Lama, segretario dei chimici, interviene sul disegno di legge n. 324 riguardante “Disposizioni sulla produzione e il commercio delle sostanze medicinali e dei presidi medico - chirurgici” in esame al Senato. Tra i vari interventi (Giovanni Sampietro, Mario Montagnana, Giuseppe Rapelli) segnaliamo la recensione, a cura di Mario Potenza, degli Scritti sulla questione meridionale (1896-1955) di Gaetano Salvemini.
Assente, più che giustificato, Giuseppe Di Vittorio. “La segreteria della Cgil è dolente di comunicare – riporta a pag. 8 il giornale – che il compagno Di Vittorio dopo i congressi di organizzazioni sindacali cui ha partecipato nella scorsa settimana, al ritorno a Roma è stato colpito da infermità che gli ha imposto di interrompere il suo lavoro. I medici che lo hanno in cura esigono che questa si svolga nel riposo completo affinché la guarigione sia rapida e sicura. La segreteria confederale invita tutte le organizzazioni e tutti i lavoratori a proseguire con slancio la preparazione del Congresso confederale e augura all’on. Di Vittorio di poter ritornare presto al suo lavoro”.
Commenta il corsivo della redazione: “Se l’insorgere improvviso della malattia non avesse costretto il nostro amato compagno Di Vittorio al riposo assoluto, questo primo numero di ‘Rassegna Sindacale’ avrebbe avuto l’ambito onore di ricevere un suo articolo. Il rammarico per l’assenza di questo è poca cosa di fronte al dolore che ci arreca la temporanea infermità del segretario”.
I nomi importanti, comunque, non mancano e già il primo numero del giornale preannuncia nell’uscita successiva un articolo di Renato Bitossi su Significato e valore degli accordi separati, un articolo di Vittorio Foa su Il significato e la nuova realtà della fabbrica e un articolo di Aurelio Becca Sul diritto di recesso ad nutum e necessità di regolare legislativamente il licenziamento (lo stesso numero contiene anche Imponibile, giusta causa e lotta per la terra, di Emilio Sereni)
Dal terzo numero di “Rassegna” (15 gennaio 1956) compaiono tra gli autori Agostino Novella, segretario di organizzazione e futuro segretario generale, Fernando Santi (numero del 31 gennaio1956), Bruno Trentin (15 marzo 1956), Oreste Lizzadri (30 aprile 1956), Piero Boni (15 maggio 1956) e Sergio Garavini (30 giugno 1956).
Il primo articolo di Giuseppe Di Vittorio sul quindicinale, dal titolo Il fronte del patronato contro i lavoratori e la democrazia, è del 31 marzo 1956, cui farà seguito, il 30 settembre, un testo sull’attualità di Achille Grandi. L’articolo è dettato telefonicamente da Sofia dove Di Vittorio si trova per presiedere i lavori del Consiglio generale Fsm.