Adesione pressoché totale dei lavoratori della sede di Roma di Rai Way allo sciopero di sabato 10 maggio. A dirlo è una nota delle segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind Confsal. “Lo sciopero, proclamato per questioni eminentemente locali, ha comunque risentito della forte preoccupazione che serpeggia fra i lavoratori per il decreto legge Irpef del governo, che impone un prelievo forzoso di 150 milioni di euro dal canone, la vendita parziale o totale della stessa Rai Way e un forte ridimensionamento delle sedi regionali” spiega un comunicato: “questi provvedimenti, se il decreto venisse convertito in legge, rappresenterebbero un duro colpo per i già precari bilanci Rai, e un'ipoteca pesantissima sul futuro del servizio pubblico del nostro paese”. Per queste ragioni, nella giornata di oggi si stanno tenendo assemblee in tutte le sedi Rai del paese, cui seguiranno “una serie di iniziative con le istituzioni locali della nostra regione – conclude la nota – per ribadire la necessità di difendere il ruolo della Rai, la più importante azienda culturale del paese, e con essa le migliaia di posti di lavoro diretti e dell'indotto che essa assicura".