Altissima adesione allo sciopero proclamato oggi dei lavoratori Qè - Call Center di Paternò, indetto da Slc Cgil e Fistel Cisl. Motivo della protesta, la gravissima situazione economica e finanziaria che espone l'azienda ad un debito di circa 6 milioni di euro. Debito che, secondo i rappresentanti dei lavoratori, "ha causato la mancata retribuzione delle mensilità di maggio e giugno ai lavoratori dipendenti e precari".

Oggi il corteo partito da Piazza Indipendenza a Paternó si è concluso davanti la sede del Consiglio Comunale di Paternò dove il primo cittadino ha ricevuto i sindacati e una folta delegazione di lavoratrici e lavoratori. Slc Cgil e Fistel Cisl hanno chiesto un intervento istituzionale presso la prefettura per aprire un tavolo di crisi. 

I circa 600 lavoratori gestiscono l'assistenza telefonica per le commesse Inps/Inail ed Enel Energia mercato libero e commesse vendita come Sky, Wind ed Enel. Le segreterie di Slc e Fistel e le Rsu di Cgil e Cisl ringraziano il sindaco Mangano "per la disponibilità ad accettare la richiesta sindacale per allestire un tavolo di crisi e per la disponibilità ad altri interventi da concordare insieme. La situazione di Qè continua ad essere delicata ed il fatto che la proprietà continui ad essere sorda alla richiesta di un incontro chiarificatore che porti a soluzioni tangibili, ci pone mille interrogativi. Un richiamo va fatto alle due committenti parastatali, che nel loro statuto tengono obblighi di controlli ferrei e fiscali. Auspichiamo che il tutto si possa risolvere senza ulteriori traumi per i lavoratori e per il territorio. Non possiamo permettere l'ennesimo saccheggio non solo economico, ma sociale, nel nostro territorio. Lotteremo per rafforzare il principio di un lavoro dignitoso, pagato e garantito".