PHOTO
“Contratto subito, fosse anche a ferragosto. È questa la rivendicazione che facciamo al governo, specie e soprattutto dopo il recente pronunciamento della Consulta. Per quanto ci riguarda, presenteremo, discuteremo e integreremo le nostre richieste assieme ai lavoratori e alle lavoratrici del settore”. Il riferimento di Rossana Dettori, segretaria generale della Fp nazionale, è alle tre grandi assemblee che le sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil terranno unitariamente a partire da oggi (1° luglio) a Milano, passando per Roma il 2 luglio, per chiudere a Bari venerdì 3 luglio, con lo scopo di varare la piattaforma per il rinnovo dei ccnl del pubblico impiego.
Rassegna Come leggi le decisioni della Corte Costituzionale in merito al blocco dei contratti nella pubblica amministrazione?
Dettori La Consulta ha sancito un principio, ovvero che è incostituzionale bloccare così a lungo il contratto dei lavoratori pubblici. Poche, ma chiarissime parole: ora attendiamo di leggere la sentenza per intero. Ma l'orientamento è chiaro, il blocco non è legittimo e va rimosso. Aggiungo poi che, nonostante le pressioni ricevute dalla Corte in questi mesi - una per tutte la stima senza logica dell'Avvocatura dello Stato sull'ipotetico costo del “rimborso” -, questo governo non ha colto la possibilità che gli abbiamo offerto, dimostrandosi ancora una volta colpevolmente sordo, e cioè aprire subito un tavolo di contrattazione per evitare lo smacco di una sentenza che, in punta di diritto, era già scritta.
Rassegna Tu parli di smacco, ma leggendo le dichiarazioni post sentenza di alcuni ministri, l’impressione che si ricava è quella di una sentenza in linea con gli orientamenti del governo…
Dettori Niente di nuovo sotto il sole. Questo è il governo delle storie, della realtà ribaltata - per non dire rimossa - e piegata a esigenze di bassa propaganda. Da questa vicenda, emerge un solo vincitore, se così possiamo definirlo: l'universo di lavoratrici e lavoratori che nel corso di questi anni, in situazioni difficili, tra politiche di austerità e campagne di continua delegittimazione del loro ruolo e del loro lavoro, hanno garantito i servizi, costituzionalmente riconosciuti, ai cittadini del nostro paese. Rinnovare il contratto e con questo operare quella vera riforma che senza il contributo degli addetti pubblici non sarà mai tale, potrebbe essere per il governo un elemento di ritrovata dignità, umana ancor prima che politica.
Rassegna Sei anni di blocco della contrattazione sono un tempo quasi inclassificabile. Che giudizio dai di questo tempo passato?
Dettori Direi quasi un'era, che abbiamo trascorso rivendicando quotidianamente il rispetto di un diritto. Sei anni di blocco vogliono dire migliaia e migliaia di giorni trascorsi, di governi passati e archiviati, nel corso dei quali il paese ha attraversato, e tutt'ora attraversa, una crisi pesantissima che proprio sul pubblico ha dispiegato i suoi peggiori effetti, in ragione di politiche di austerità che, oltre a colpire i lavoratori e le lavoratrici, si sono abbattute come una scure sui servizi pubblici. Il tutto senza contare che in questi anni i governi che si sono succeduti hanno invano tentato di riformare la pubblica amministrazione, facendone in realtà terreno di scorribande della politica.
Rassegna Avete fatto una stima di quanto abbia pesato questo blocco della contrattazione?
Dettori Abbiamo stimato che nell'arco del blocco contrattuale, tra nazionale e integrativa, i lavoratori hanno perso mediamente una cifra pari a 4 mila euro, che non solo si è fatta sentire nelle loro tasche, ma che avrà riflessi negativi anche sulla loro pensione.
Rassegna Contratto subito, quindi, vuol dire anche riformare la pubblica amministrazione attraverso il ruolo del sindacato e la partecipazione dei lavoratori?
Dettori È proprio così. Questo governo, negando il contratto e negando la partecipazione, non tiene il alcun conto il tema del lavoro. Con la nostra piattaforma vogliamo invertire la logica fin qui seguita: mettere al centro le relazioni sindacali e le materie delle contrattazione, dando valore a quest'ultima, partendo dal tema dell'organizzazione del lavoro. Il solo possibile strumento che ti permette di governare e cambiare i luoghi di lavoro.
Rassegna Quali altri aspetti della piattaforma ci puoi anticipare?
Dettori Vogliamo ragionare di risorse, così come di valorizzazione e riconoscimento delle specifiche professionalità. E poi, lo accennavo prima, vogliamo occuparci di organizzazione del lavoro: vogliamo riformare noi la pubblica amministrazione e vogliamo farlo con il contributo insostituibile dei lavoratori. In questo quadro, lavoriamo per la riduzione dei contratti nazionali. Siamo pronti a ragionare di una soluzione che ne porti il numero a 5: enti locali, funzioni centrali, sanità e contratti di filiera, igiene ambientale. Il principio che ci muove è che i lavoratori che operano nei sistemi hanno le stesse professionalità.
Rassegna Potresti spiegarti meglio?
Dettori Pensiamo per la sanità a un contratto unico, che tenga dentro i lavoratori pubblici, quelli privati, fino a quelli della cooperazione, perché sono tutti lavoratori che svolgono quelle funzioni pubbliche che garantiscono il diritto costituzionalmente riconosciuto alla salute. La differenza, in questo caso, la fa il datore di lavoro, ovvero il costo del lavoro. In questo modo si potrebbe superare ogni forma di dumping contrattuale.
Rassegna E sul versante della lotta alla corruzione e della cattiva gestione dei servizi?
Dettori I quotidiani fatti di mala politica, da noi troppo spesso denunciati nel silenzio assordante, dicono quanto sia fondamentale trovare dei meccanismi che ci possano permettere di intercettare e di prevenire i fatti di malcostume. Anche qui, riteniamo che il solo strumento possibile per affrontare e sconfiggere corruzione e mala gestione sia la contrattazione.