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“Finora solo tagli e nessun passo avanti su servizi e competenze”. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl scrivono al sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, per chiedere un incontro urgente sul riordino di Province e Città metropolitane, prima che lo schema di decreto Enti locali entri in Consiglio dei Ministri. “E’ trascorso più di un anno dall’approvazione della L. 56/2014 - scrivono - e mentre sulla ridistribuzione delle funzioni provinciali e sulla mappatura delle competenze abbiamo visto solo rinvii e ritardi, incredibilmente tutti i vincoli finanziari previsti dalla legge di stabilità 2015 sono divenuti immediatamente operativi, generando negli enti una profonda crisi di liquidità che ha messo in pericolo servizi e stipendi ai dipendenti”.
“Una situazione del resto facilmente prevedibile”, sottolineano le federazioni di categoria. “Sono mesi che sollecitiamo Governo e Regioni a darsi una mossa. Ora anche la Corte dei Conti ha chiesto un riallineamento tra funzioni e risorse. Fino a quando la politica crede di poter tenere la testa sotto la sabbia?”. Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl il riassetto dei servizi alle comunità “si è trasformato in un assurdo percorso ad ostacoli, del quale purtroppo non si vede il traguardo. Ultima tappa la bozza di decreto legge Enti Locali che, invece di sciogliere i nodi critici rischia addirittura di aggravarne la portata”, spiegano i sindacati.
“Il problema dei Centri per l’Impiego, accanto a quello della sostenibilità economica dei servizi per il mercato del lavoro, è preoccupante: si sta togliendo ossigeno ad un servizio che per sua natura si sostiene solo attraverso un saldo coordinamento con le politiche attive. Un servizio che invece di essere sostenuto e riprogrammato viene abbandonato alla casualità di esigenze contingenti. Tanto più quando l’Istat certifica 7 milioni di senza lavoro e una durata della disoccupazione che supera i due anni”.
I sindacati attaccano poi sulla vicenda della Polizia Provinciale, anche questa ricompresa nel decreto: “La confluenza nell’ambito delle polizie municipali dimostra che poco o nulla si conosca delle funzioni esercitate da entrambi i servizi di polizia e che, soprattutto, non si voglia riconoscere ai circa 2.000 agenti di polizia provinciale la specificità professionale maturata in decenni di servizio. Per questo chiediamo al sottosegretario una convocazione immediata per discutere di proposte concrete di modifica al testo del decreto”, concludono le tre sigle. “E intanto faremo crescere la mobilitazione verso le Regioni: da governatori e candidati presidenti pretendiamo impegni precisi nell’interesse di lavoratori e cittadini”.