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“Oggi siamo in piazza perché, dopo l'esito del referendum del dicembre scorso, le province devono essere rilanciate e messe di nuovo in grado di funzionare”. Sono queste le parole pronunciate da Alessandro Purificato, responsabile enti locali della Fp Cgil Nazionale, durante il presidio in corso a Roma.
Sciopero Province e Città Metropolitane: risorse per servizi e lavoro. Qui da @Montecitorio le ragioni di #SenzaProvince. #6ottobre
— Fp Cgil Nazionale (@FpCgilNazionale) 6 ottobre 2017
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Alessandro Purificato
Quella di Piazza Montecitorio è una delle moltissime iniziative organizzate da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in tutta Italia per oggi, 6 ottobre, in occasione dello sciopero degli oltre 20 mila lavoratori e lavoratrici di Province e Città Metropolitane.
“Servono risorse per permettere il pagamento degli stipendi ai lavoratori e la garanzia dei servizi che sono stati messi in discussione finora – ha continuato Purificato -. Bisogna evitare che altri enti, come è già successo in più di un'occasione, finiscano in dissesto”.
Il presidio di Roma
Tra le rivendicazioni di Cgil, Cisl e Uil, infatti, c'è la richiesta di uno stanziamento di risorse adeguato nella prossima legge di Bilancio per salvare gli enti, garantire il pagamento ai lavoratori, in alcuni casi in ritardo di molti mesi, difendere la contrattazione integrativa, sbloccare il turn over e stabilizzare i precari.
Piazza Montecitorio
Per fare tutto ciò però, ha concluso Purificato, “è fondamentale rivedere i tagli che sono stati atti negli anni passati”. Secondo i sindacati, infatti, questa crisi drammatica è la dimostrazione chiara di quanto abbiano inciso negativamente le scellerate scelte politiche adottate in questi anni e che hanno condotto al collasso queste istituzioni. “Serve una soluzione e serve subito”, dicono.
Susanna Camusso
"C'è anche un problema istituzionale - ha detto invece la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, presente in piazza a Roma - Si è legificato sulle province come se ci fosse la riforma della Costituzione. Ma ora, non essendo stata approvata con il referendum, le province sono in una strana situazione che indica l'urgenza di rimettere in ordine il sistema istituzionale."