Un’iniziativa di mobilitazione organizzata dall’Upi (l’Unione delle Province d’Italia) per contrastare il provvedimento contenuto nel decreto Salva Italia che modificherebbe sostanzialmente la natura degli enti in questione. Oggi, 31 gennaio, si stanno tenendo in tutto il paese numerosi Consigli provinciali (107 per la precisione) aperti alla cittadinanza. “Siamo stati e saremo presenti a questo momento di democrazia e confronto – dice Federico Bozzanca, della segreteria nazionale Fp Cgil –, perché riteniamo che sia stata fatta una scelta sbagliata: svuotare le Province di risorse e funzioni, prevedendo per le stesse esclusivamente compiti di indirizzo e coordinamento delle attività dei Comuni, nelle materie e nei limiti indicati dalle leggi regionali e statali”.

Una scelta di cui si ignorano gli effetti in termini di risparmio, ma della quale si conoscono i potenziali rischi, il caos che può generare. “Le funzioni oggi in capo alle Province difficilmente possono essere trasferite ai Comuni – continua Bozzanca –, soprattutto contestualmente a un processo di associazione delle loro funzioni attraverso l’istituzione delle Unioni comunali. Allo stesso modo, appare irrazionale attribuire ulteriori funzioni alle Regioni. C’è la necessità di organismi che abbiano funzioni di area vasta, esattamente come nel resto d’Europa, mentre ci sembra che si continui a mettere in fila interventi privi di un quadro normativo generale che possa ridisegnare con coraggio l’attuale quadro del sistema delle autonomie”.

Il paese, a giudizio della Fp nazionale, ha bisogno di ben altro degli interventi spot contenuti nelle manovre, come le continue proroghe che caratterizzano la stessa attività normativa. “Non accettiamo – conclude Bozzanca – che gli effetti di questi provvedimenti vengano pagati solo dai cittadini con la riduzione dei servizi e dalle lavoratrici e dai lavoratori delle Province, soprattutto dal personale precario fortemente presente in alcuni enti e a rischio licenziamento. Va aperto un confronto complessivo sulle problematiche degli enti locali e in questi mesi siamo impegnati affinché questo avvenga, soprattutto per tutelare l’occupazione, la qualità e la quantità dei servizi offerti”.