I lavoratori delle province sciopereranno il 6 ottobre prossimo. La situazione degli enti è di estrema difficoltà ed è stata più volte segnalata dalle categorie del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil che chiedono risorse al fine di consentire l’erogazione dei servizi fondamentali e la tutela dei diritti dei dipendenti. Nella Bat (Barletta, Andria, Trani), insieme alle altre organizzazioni sindacali, in programma assemblee per il contrasto alle politiche nazionali: le province, infatti, non solo non sono state abolite come prevedeva la riforma, ma sono state anzi salvate dai cittadini nel referendum del 4 dicembre che ha sancito il fallimento della legge Del Rio.
“Da tempo il sindacato ha lanciato l’allarme – spiega il segretario generale della Fp Cgil Bat, Luigi Marzano – rispetto alla situazione che si andava delineando con il fallimento della riforma e delle politiche di rilancio poste in essere dopo lo svuotamento degli enti sia dal punto di vista economico che di risorse umane, e i servizi fondamentali da erogare comunque ai cittadini. Senza dimenticare il paradosso che alcuni lavoratori si trovano a vivere, come accade per esempio agli ex agenti della polizia provinciale che sono passati alla Regione nell’agosto dello scorso anno, precisamente nel nucleo vigilanza ispettiva, e che vengono pagati ma che non possono effettuare l’attività ispettiva di loro competenza per assenza di strumenti giuridico-contrattuali per poterlo fare”.
“La prevenzione incendi, i controlli sulle discariche e sulla stagione venatoria possono attendere – commenta Marzano –, così come possono attendere i lavoratori nel vedersi riconoscere i trattamenti accessori previsti bloccati a causa dei tagli alle risorse. Nel frattempo anche la provincia di Barletta-Andria-Trani presenta enormi difficoltà, dopo i tagli di spesa ai dipendenti e la mobilità o la ricollocazione forzata degli stessi in altri enti, nel garantire quei servizi ancora affidati e di competenza della provincia come l’edilizia scolastica, la tutela dell'ambiente, i trasporti e le strade provinciali. Tutto ciò, tanto, può attendere! Siamo davvero allo sbando”.