“Accanto alla doppia accise sui carburanti e all’emergenza a tempo, salta all’occhio il ritorno dell’assicurazione contro le calamità, al momento solo volontaria. È facile immaginare come questa diventerà presto obbligatoria e, quindi, simile a una nuova tassa, per tutto il territorio nazionale e per tutti i cittadini”. Così Salvatore Chiaramonte, della segreteria nazionale Fp Cgil, commentando “le perle” del decreto legge 59 che reca disposizioni urgenti per il riordino della Protezione civile.
“Il governo Monti – prosegue Chiaramonte – dà una grande spinta al progressivo ritiro dello Stato, al forte ridimensionamento della tutela dei cittadini, lasciati da soli a gestire la propria protezione, quella delle famiglie e della proprietà, in esclusivo rapporto con il sistema assicurativo”.
Invece che applicarsi nel riordino e nel potenziamento dei servizi di prevenzione delle calamità, di tutela del territorio e dell’ambiente e di protezione dei cittadini, “l’esecutivo non ha pensato di meglio che scaricare gran parte dei costi sulle spalle delle famiglie, innescando un ulteriore attacco alle condizioni economiche di milioni di lavoratori e pensionati: il soccorso si pagherà con l’aumento dei carburanti e saranno le società assicurative a pagare la ricostruzione e i danni prodotti dalle calamità”.
Per questo la Fp denuncia l’ipocrisia di chi nel governo e nel Dipartimento di Protezione civile afferma il carattere volontario dell’assicurazione: “I cittadini, abbandonati agli appetiti del mercato assicurativo, saranno obbligati a scegliere tra una polizza e il loro diritto alla casa – conclude Chiaramonte –. Lo Stato non può abdicare ad alcuna responsabilità su queste funzioni. Ne va della percezione stessa della sua capacità di proteggere i cittadini, a partire dalle fasce più deboli e meno dotate economicamente”.
Protezione civile: Cgil, costi ricadono sulle famiglie
23 maggio 2012 • 00:00