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Come ogni anno anche il 2016 si apre con l'emergenza annunciata nei pronto soccorso. La denuncia arriva dalla Fp Cgil di Roma e Lazio che parla di "un'emergenza costante dovuta a un sistema disorganizzato e indebolito. È passato infatti meno di un anno dal grave sovraffollamento che all'inizio del 2015 ebbe molto risalto sui media e, dopo una mobilitazione della Fp Cgil in tutto il Paese, portò la Giunta Zingaretti a sottoscrivere un accordo con i sindacati e prevedere soluzioni a portata di mano e un piano assunzionale. Quel piano non è stato pienamente attuato e le criticità sono ancora sotto gli occhi di tutti".
Per il sindacato servono "interventi urgenti per garantire personale sufficiente. Ma non basta. Il sistema dei pronto soccorso è disarticolato e le strutture, come si dice in questi casi, 'non si parlano'. E mentre poco si è fatto per costruire un sistema diffuso sul territorio, h24 e 7 giorni su 7, per una sanità di prossimità che prenda in carico i cittadini ed eviti di spingerli a ricorrere impropriamente al pronto soccorso, capita che ci siano ospedali come il San Camillo in grave sofferenza e che contemporaneamente altri vivano situazioni di relativa tranquillità. Le strutture dovrebbero parlarsi per gestire i flussi in maniera più efficiente".
La Fp Cgil chiede "un passo indietro sull'austerità cieca di questi anni: senza posti letto nei reparti, senza un contingente di personale adeguato e senza confronto sull'organizzazione dei luoghi di lavoro gli interventi anche più intelligenti per alleggerire i pronto soccorso servirebbero a poco. Servono interventi nazionali che permettano di ristrutturate il sistema e sul territorio bisogna adoperarsi da subito per fare il possibile, a partire dal dare corso al piano regionale".