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SPOLETO - Sentenza di primo grado per il processo sulla tragedia all'Umbria Olii di Campello sul Clitunno. Giorgio Del Papa, titolare dell'azienda, è stato condannato dal Tribunale di Spoleto a sette anni e sei mesi di reclusione, oltre a un ingente risarcimento nei confronti dei familiari delle vittime, del ministero dell'Ambiente, della regione Umbria, dell'Inail e del comune di Campello.
Nelle prime dichiarazioni dopo la lettura della sentenza, i familiari delle vittime hanno espresso soddisfazione per il pieno riconoscimento dell'innocenza dei propri cari, che come noto erano stati chiamati a risarcire i danni da parte dell'imprenditore, ora condannato per omicidio colposo.
Nell'esplosione e nel successivo incendio il 25 novembre del 2006 rimasero uccisi il titolare di una piccola ditta di carpenteria impegnata in lavori di manutenzione, Maurizio Manili, e i suoi operai Giuseppe Coletti, Tullio Mottini e Vladimir Todhe, mentre un altro loro collega si salvò. Del Papa, 63 anni, è stato processato come allora presidente del consiglio di amministrazione della Umbria olii, specializzati nella raffinazione di quelli vegetali. Per lui la procura spoletina aveva chiesto una condanna a 12 anni di reclusione.
Secondo la ricostruzione dei pm nell'impianto sarebbe stato trattato olio di sansa grezza caratterizzato dalla presenza di solventi. E quindi - si legge nel capo d'imputazione relativo all'omicidio colposo - fonti di potenziali atmosfere esplosive. Questo senza avere provveduto - sempre in base alla prospettazione accusatoria - a valutare i relativi rischi per la salute e la sicurezza, nonché senza avere adottato le misure tecniche e organizzative adeguate alla natura di tale attività, al fine di prevenire la formazione di atmosfere esplosive o comunque di evitarne l'accensione. Proprio questi gas - ritiene l'accusa - innescarono l'esplosione durante i lavori di saldatura di una passerella tra due silos.
Del Papa - difeso dall'avvocato Giuseppe La Spina - ha invece sempre rivendicato la correttezza del proprio comportamento. Il suo legale ne aveva chiesto l'assoluzione per non avere commesso il fatto non essendo assolutamente responsabile - aveva sostenuto nella sua arringa - di quanto successo a Campello sul Clitunno. Dopo la lettura della sentenza il legale ha lasciato l'aula senza fare commenti. E' comunque praticamente scontato il ricorso in appello contro la sentenza. (dal nostro inviato Fabrizio Ricci)