Il sindacato pensionati Spi Cgil della provincia di Alessandria, appreso dagli organi di stampa dell’intenzione del Comune di Casale Monferrato di accogliere l’offerta economica presentata da Stephan Schmidheiny, lo svizzero incriminato di disastro doloso nel processo Eternit, "condivide le preoccupazioni e aderisce alla protesta dei cittadini casalesi, in particolare dell’Associazione Familiari Vittime dell’Amianto, presieduta da Romana Blasotti, che ha organizzato per domani sera alle 21 un sit in davanti al municipio".

Gli 18,3 milioni di euro offerti,
anche se s’intende impiegarli in ricerche e bonifiche, non pagano l’infinita serie di lutti che ha reso tragicamente famosa nel mondo la città di Casale come città dell’amianto, mentre il ritiro del Comune da parte civile nel processo e la rinuncia a presentarsi in altri eventuali in futuro non fa che alleggerire la posizione processuale dell’imputato. Per queste ragioni lo Spi Cgil si unisce a quanti chiedono al Comune di non firmare quello che ormai tutti chiamano "il patto col diavolo".