"La legge sulla prescrizione breve è un colpo mortale inferto al funzionamento della giustizia penale in Italia. Con la riforma oggi in discussione aumenterà a dismisura il numero di casi di denegata giustizia e di impunità per gli autori di gravi reati". E' quanto si legge in una nota dell'Associazione nazionale magistrati.

"L'Europa - prosegue l'Anm - ci chiede invano da tempo interventi per assicurare un'effettiva ragionevole durata dei processi e di evitare che i processi si concludano con la prescrizione. La prescrizione breve non riduce la durata dei processi, ma è un incentivo per gli imputati a cercare di far durare più a lungo il processo. Oggi, dopo la riforma del 2005, sono già circa 150mila l'anno i processi che si chiudono con la prescrizione, senza un accertamento della responsabilità dell'imputato e senza una risposta di giustizia alle istanze di chi ha subito un danno dal reato".

"La prescrizione breve - sottolinea ancora l'Anm - contrasta con le previsioni delle convenzioni internazionali in materia di lotta alla corruzione sottoscritte e ratificate dall'Italia. La prescrizione breve per gli incensurati viola il principio costituzionale di eguaglianza. I cittadini italiani chiedono un processo che si svolga in tempi ragionevoli, ma anche efficacia ed effettività delle decisioni e non vogliono l'impunità dei responsabili dei reati".