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“La sentenza conferma l’impianto accusatorio, in particolare le responsabilità in ordine al reato di associazione mafiosa, e fa giustizia delle gravissime condotte attribuite alla consorteria 'ndranghetista emiliana che ha prodotto in questi anni gravissimi danni al tessuto economico, sociale e del lavoro”. Lo affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Emilia Romagna, Luigi Giove, Giorgio Graziani e Giuliano Zignani, commentando con soddisfazione il pronunciamento del Tribunale di Reggio Emilia per l'attesa sentenza del dibattimento nel processo Aemilia.
È di 125 condanne, 19 assoluzioni e quattro prescrizioni il verdetto pronunciato nel primo pomeriggio dal collegio dei giudici presieduto da Francesco Maria Caruso (affiancato a latere da Cristina Beretti e Andrea Rat) che poco dopo le 14 finisce di leggere la sentenza di primo grado per il maggiore processo contro la 'ndrangheta del nord Italia con 148 imputati alla sbarra.
Al netto di alcune riduzioni di pena anche consistenti, (compensate però da condanne più pesanti rispetto a quanto chiesto dall'accusa per altre posizioni) è quindi pienamente conclamata l'esistenza di una 'ndrina attiva da anni in Emilia e nel mantovano con epicentro a Reggio Emilia, diretta emanazione della cosca Grande Aracri di Cutro, ma autonoma e indipendente da essa.
“Si tratta di un risultato importante – si legge nella nota sindacale – anche per la straordinaria entità dei beni confiscati, che riconosce l’assoluta fondatezza delle ragioni che hanno portato le organizzazioni sindacali confederali regionali, di Modena e Reggio Emilia a costituirsi parte civile nel processo Aemilia, il più grande processo alla mafia che si sia mai svolto nel Nord Italia”.
Così concludono i tre sindacalisti: “I magistrati della Cassazione e oggi il tribunale di Reggio Emilia hanno riconosciuto che la sola presenza di una organizzazione mafiosa sul territorio impoverisce i diritti dei lavoratori e legittima il sindacato a farsi protagonista dell’impegno antimafia fino a vedersi riconosciuto il danno subito. Un traguardo raggiunto con convinzione e determinazione, in maniera unitaria, dall’intero fronte sindacale”.