Lo Spi Cgil Valdichiana esprime "la propria preoccupazione sulla situazione sanitaria della zona, soprattutto legata alle attività del presidio di Nottola, in quanto con la nuova organizzazione territoriale sulla sanità si è venuto a costituire un ambito omogeneo territoriale, che vede il raddoppio del numero degli utenti (63.000 prima, 130.000 oggi)".
"In più occasioni - denuncia il sindacato - si stanno verificando ritardi nelle sostituzioni del personale in quiescenza (medico e paramedico) e anche nei prossimi mesi ci sarà un ulteriore aumento di personale in uscita nei reparti in cui già oggi si registrano grosse difficoltà: ortopedia, cardiologia, chirurgia ed emergenza urgenza. Una circostanza che accomuna purtroppo tutti i presidi ospedalieri della provincia".
"Evidenziato che tale carenza di operatori sta provocando continui ritardi anche nelle prestazioni ambulatoriali e diagnostiche, intasando ulteriormente le liste di attesa, pur riconoscendo l'impegno della direzione ospedaliera nella ricerca di tamponare queste mancanze per rendere Nottola il presidio dell'emergenza urgenza della rete ospedaliera della Valdichiana Senese/Aretina e dell'Amiata Val d'Orcia, manifestiamo una forte preoccupazione soprattutto per i disagi subiti dalle persone più deboli di questa area", prosegue lo Spi locale.
"Il perdurare di questa situazione ci obbligherà ad assumere una posizione di forte iniziativa, con l'obiettivo di coinvolgere sia la cittadinanza che tutte le amministrazioni della zona, per dare una risposta positiva alle carenze evidenziate. La posizione dei sindaci della Valdichiana manifestata nel documento di dicembre è una denuncia appropriata che va di sicuro condivisa. Inoltre, alle amministrazioni locali si chiede di non dimenticare la necessità di incrementare i servizi socio-sanitari nella Valdichiana (case della salute, cure intermedie), una sensibilità già dichiarata da tanti sindaci durante la concertazione per gli accordi sui bilanci di previsione 2018", conclude il sindacato.