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La Cgil non smobilita. Giovedì 6 aprile il sindacato si ritrova in presidio a Roma davanti Montecitorio, a partire dalle 14,30: nell'aula della Camera è prevista la votazione per la conversione in legge del decreto per l'abolizione dei voucher e la reintroduzione della responsabilità solidale negli appalti. A seguito della votazione il testo del decreto, che scade il 16 maggio, passerà al Senato. Al presidio partecipa il segretario generale, Susanna Camusso.
Dopo il decreto approvato dal Consiglio dei ministri, dunque, la Cgil intende vigilare sull'approvazione della legge che abolisce i voucher e ripristina la responsabilità solidale sugli appalti. L'intenzione è assicurarsi che "si arrivi alla legge e verificare quale legge". A dirlo è la stessa Camusso, parlando all'agenzia Agi: "Vedremo il voto alla Camera e poi cosa succede al Senato, non smobilitiamo". Dopo il referendum proposto dalla Cgil "non si ricomincia come se nulla fosse successo - osserva -: sentiamo che il governo è intenzionato ad aprire una discussione sul dopo, ci auguriamo anche con noi, per avviare un confronto ispirato alla proposta di Carta dei diritti universali".
Lo scorso 17 marzo il Cdm ha approvato il decreto che cancella i buoni lavoro. È il risultato della mobilitazione della Cgil, che con la sua raccolta firme ha indetto il referendum su voucher e appalti, fissato dallo stesso governo per il 28 maggio. L'esecutivo ha poi deciso di "anticipare" la consultazione elettorale con un testo che recepisce le richieste del sindacato di Corso d'Italia. La campagna della Cgil è proseguita facendo tappa in molte città italiane: con lo slogan #finoallalegge, l'organizzazione si è impegnata a seguire la conversione del dl in legge senza cambiamenti da parte del Parlamento.
Qui si inserisce il presidio alla Camera. In un'intervista a Rassegna Sindacale e RadioArticolo1, Camusso ha detto: “La prudenza è d'obbligo con una situazione politica così instabile e le incertezze note - ha detto il segretario -. Il decreto per ora è una dichiarazione politica: noi vogliamo la trasformazione in legge e la mobilitazione proseguirà anche dopo, per sostenere la nostra Carta dei diritti”.
Il nuovo Statuto è il prossimo passo. L'obiettivo è ambizioso: dare all'Italia una nuova legge in cui i diritti siano in capo alla persona e non alla tipologia contrattuale. "L'obiettivo non è ancora vicino, non ce l'abbiamo a portata di mano – così in un altro passaggio dell'intervista –, ma il grande risultato è che ora il Paese ha ricominciato a parlare di lavoro, nel vero senso del termine. Ci si interroga sul lavoro nero, sulla disoccupazione dei giovani. Al dibattito politico, insomma, abbiamo imposto il tema del lavoro: merito della campagna e delle tante persone che si sono mobilitate e hanno raccolto le firme”.
Dopo il presidio l'altro appuntamento è sabato 8 aprile, al Teatro Brancaccio di Roma, dove si svolgerà l’attivo nazionale dei quadri e delegati della Cgil. “Dal decreto alla legge, la nostra sfida continua per conquistare la Carta dei diritti universali del lavoro”, questo il titolo dell’attivo che si terrà dalle ore 9.30 alle ore 13.30 e sarà concluso da Camusso.