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"Risultato raggiunto grazie alla mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini: il Governo s'impegna formalmente a ritirare lo schema di Dpr, che prevedeva la soppressione di 23 prefetture”. Ad annunciarlo, le federazioni del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil, in seguito alla nota ufficiale giunta stamattina dal ministero dell’Interno.
“Grazie alla grande mobilitazione dei lavoratori, il Governo farà marcia indietro su un provvedimento sbagliato che rischiava di cancellare presidi essenziali di sicurezza, legalità e tutela sociale in tanti territori”, commentano con soddisfazione Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, impegnate da mesi a difesa dei cittadini e dei 1.300 lavoratori dei 23 uffici territoriali che l’esecutivo minacciava di chiudere: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno. “Intere comunità locali avrebbero visto lo Stato arretrare, proprio nel momento di maggior bisogno, rischiando di rimanere scoperte di fronte alle emergenze e agli allarmi legati alla minaccia terroristica e alle esigenze di integrazione e coesione sociale connesse ai flussi migratori”.
“Nei fatti, il Governo si è impegnato a presentare un emendamento alla Legge di stabilità 2016, per modificare la norma (contenuta nella legge sulla spending review di Monti), che impone la riduzione delle prefetture. E il ministero dell'Interno ritirerà lo schema di Dpr con l’elenco delle 23 sedi da sopprimere”, spiegano i confederali che, a fronte degli impegni messi nero su bianco dall’esecutivo, hanno revocato la manifestazione nazionale in calendario l’11 dicembre. “Ora verificheremo che il Governo dia attuazione a quanto comunicato ufficialmente – concludono le tre sigle –, e ci batteremo per una riorganizzazione seria degli uffici territoriali: per garantire più sicurezza e più protezione servono investimenti, innovazione e valorizzazione delle professionalità”.