Basta ideologismi e semplificazione sul detsino dei precari nella pubblica amministrazione. “L’acceso dibattito tra forze politiche, parti sociali e opinione pubblica, che in questi giorni sta accompagnando l’iter parlamentare per la conversione del decreto legge PA, oltre a suscitare notevoli perplessità, desta enorme preoccupazione”. Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, in una nota congiunta inviata ai gruppi e alle commissioni parlamentari, sottolineano “come una componente fortemente ideologica stia caratterizzando le discussioni in corso nonché l’approccio troppo semplicistico e frettoloso”.
“E’ allarmante – proseguono i quattro sindacalisti – che rispetto a una questione che tutti affermano di voler risolvere si tenti di far passare delle norme minime di responsabilità per una 'sanatoria' lesiva addirittura dei diritti costituzionali. Si tratta di una mistificazione della realtà: il decreto 101/2013 non contiene alcuno strumento di stabilizzazione diretta ma soltanto delle misure minimali, peraltro fortemente insufficienti, per dar vita a un diverso approccio al problema. Il decreto è inoltre a onere zero per la spesa pubblica”.
“È evidente che la scelta di abbandonare al loro destino oltre 110 mila persone in carne e ossa, fatta per un calcolo cinico, non possa che causare una reazione. Nel caso in cui il Parlamento e il governo, per l'ennesima volta, non fossero in grado di produrre una proposta efficace e risolutiva – conclude la nota unitaria – valuteremo, assieme alle lavoratrici e ai lavoratori precari e non, tutte le iniziative necessarie da mettere in campo, compreso il ricorso a una mobilitazione generalizzata”.
Precari Pa: Cgil, Cisl e Uil, basta semplificazioni
25 settembre 2013 • 00:00