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"E' necessario individuare una soluzione per tutti i lavoratori precari della giustizia, non è pensabile un intervento parziale, che potrebbe rivelarsi iniquo". Così Cgil nazionale e Fp-Cgil nazionale commentano quanto dichiarato, la settimana scorsa in Commissione Giustizia al Senato, dal sottosegretario Cosimo Maria Ferri in merito alla possibile presentazione in Commissione Bilancio di Palazzo Madama di un emendamento alla legge di stabilità sui tirocinanti della Giustizia.
"Stando alle parole del sottosegretario Ferri, il testo che potrebbe arrivare in queste ore sui banchi della V Commissione - spiegano Cgil e Funzione Pubblica - prevedrebbe una proroga al 28 febbraio 2015 del termine dei tirocini in corso, garantita grazie ai fondi del 2014 sbloccati su proposta della Fp-Cgil, e, a partire da Marzo 2015, la possibilità di partecipare a un ulteriore stage formativo di massimo dodici mesi nell'ufficio per il processo. Inoltre verrebbe riconosciuta priorità alla minore età anagrafica".
"Se queste intenzioni venissero confermate dai fatti – continua la nota - saremmo in presenza di una soluzione che, oltre a comportare un'ulteriore precarizzazione, escluderebbe buona parte dei 2500 tirocinanti. La coperta è troppo corta e a restare fuori sarebbero persone già escluse dal mondo del lavoro, come gli ex cassintegrati e i lavoratori con età più avanzata".
"Lo chiediamo da tempo al Governo: è necessaria una soluzione per tutti, che non produca divisioni inique. È possibile conseguire questo obiettivo utilizzando parte del Fondo Unico per la Giustizia. Queste risorse - concludono - permetterebbero di stipulare contratti a tempo determinato e di garantire certezze per l'immediato futuro dei lavoratori e continuità della loro attività presso gli uffici giudiziari, dove hanno ormai acquisito un ruolo importante, in alcuni casi fondamentale a causa delle carenze di organico".