“I giovani non hanno bisogno delle lezioni paternalistiche del Presidente Monti: purtroppo non hanno mai conosciuto la monotonia del posto fisso e ogni giorno sono costretti a districarsi tra un lavoro precario e l’altro, senza reddito, senza diritti, senza prospettive”. Lo afferma Ilaria Lani, responsabile delle politiche giovanili della Cgil.

“Monti – osserva Lani – scenda con i piedi per terra: con il 31% della disoccupazione giovanile la priorità è garantire il lavoro, un lavoro con pieni diritti e prospettive. Per fare questo, non servono le solite 'boutade monotone', bisogna contrastare la precarietà riducendo le tipologie contrattuali, facendo costare di più e pagando di più il lavoro discontinuo e garantendo a tutti la continuità di reddito nei periodi di disoccupazione”.

“Infine – conclude la giovane dirigente Cgil –, non si favorisce certo la libertà di scelta, la mobilità e la crescita professionale togliendo i diritti né tantomeno eliminando l'articolo 18; bisogna, piuttosto, investire nella formazione, nell'innovazione, nello sviluppo del nostro paese. Non sono i giovani ad essere 'monotoni', lo è un paese che non riesce a valorizzare le loro competenze e aspirazioni”.