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Cgil, Cisl e Uil di Venezia esprimono il proprio stupore di fronte alla notizia che la Regione ha deciso di deliberare l'uscita dalla Marghera eco industries (Mei), società chiamata a gestire le aree della Syndial - di proprietà Eni -, sia per le bonifiche sia per la promozione di nuovi insediamenti industriali.
"Un passaggio importante, perchè consente di firmare il rogito di acquisizione dei 107 ettari di Porto Marghera e avviare finalmente bonifiche e promozione dei terreni. È stata una brutta pagina, infatti, quella del continuo tentennamento della Regione sulla sottoscrizione del passaggio da Eni a Mei, i preliminari erano pronti da mesi. La Giunta ha gettato la spugna. Non poteva farlo prima? Si sono persi anni preziosi, che avrebbero permesso di ricollocare molte persone, dando un primo respiro per la ripresa del territorio", sostengono Enrico Piron, Paolo Bizzotto e Gerardo Colamarco, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Venezia.
"Ora 'a dare le carte' è il Comune di Venezia, che ha il 100% di Mei. Attendiamo l'incontro con il sindaco per 'guardare al futuro con la collaborazione di tutti', come il primo cittadino ha dichiarato. In tal senso, si aspetta da subito la presentazione, da parte del sindaco, del progetto che ha in mente sulla reindustrializzazione dell'area. Ora si deve dare una significativa accelerazione delle bonifiche e stilare un progetto complessivo, che deve essere messo a punto con la massima collegialità tra il Comune e le parti sociali. Sarebbe significativo se per il centenario di Porto Marghera, che cade il prossimo anno, si arrivi finalmente a un concreto segnale d'inversione di tendenza", concludono i tre dirigenti sindacali.