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"Partire dalla salvaguardia del lavoro esistente e qualificato che oggi è ancora ben presente nell’area di Porto Marghera, sia a livello industriale-portuale, ma anche logistico e dei servizi". È quanto chiede la Filt Cgil di Venezia e Veneto che interviene con una nota alla vigilia del "comitato" che si terrà a Roma martedì 7 novembre.
"Il dialogo tra sistemi della produzione e sistemi del trasporto e della logistica sono fondamentali rispetto il consolidamento produttivo, anzi rispetto alla qualità dello sviluppo di un territorio - scrive la Filt - e Porto Marghera ha tutte le potenzialità, le capacità e le energie per utilizzare al meglio la sua storica vocazione industriale con la sua naturale struttura portuale".
La Filt Cgil ribadisce di condividere i processi in atto di riconversione e rilancio dell’industria a Porto Marghera, "un rilancio - scrive ancora il sindacato - che deve necessariamente tenere conto del valore del sistema logistico come fattore di produttività di sistema". La discussione che in queste settimane si sta facendo sulle aree di crisi complessa è, dunque, per la Filt, l’occasione di "una programmazione e di una progettualità per il rilancio complessivo di porto Marghera e della Città di Venezia con al centro il tema del lavoro e dell’occupazione".
"Pesano certamente scelte che aspettiamo da anni e che ancora non ci sono da parte del Governo - sottolinea la Filt Cgil - in modo particolare sull’inadeguata conca di navigazione, sulla gestione del sistema Mose, sulla Portualità che per effetto di queste infrastrutture deve velocemente cambiare per essere più efficiente e con lei complessivamente il sistema dei servizi legati all’accessibilità nautica delle navi al Porto industriale e commerciale. Sia chiaro - conclude la Filt - che se non si riesce ad entrare in porto in tutte le banchine con le navi non c’è futuro per nessuna attività a Marghera".