"Il porto di Genova non si può permettere di restare fermo, mentre tutto cambia. Sono troppi i problemi che vanno affrontati per continuare ad essere uno scalo produttivo che crea lavoro e reddito per i suoi addetti, per il territorio, per il Paese". Lo afferma Giacomo Santoro, segretario Filt Genova.
È necessaria un'Autorità di sistema che sappia governare i processi in modo autonomo, rapido e concreto, a partire dall’organizzazione dell’ente, dove, a tutt'oggi, ad oltre due mesi dall’insediamento, mancano il Comitato di gestione, il segretario generale e la pianta organica. Insieme a ciò, manca l’applicazione di importanti delibere, tra cui quella della proroga delle concessioni; carenza che mette a rischio gli investimenti, la tanto inseguita competitività e quindi l’occupazione dei lavoratori", prosegue il dirigente sindacale.
"Ulteriore elemento di preoccupazione, è il parere negativo della commissione Bilancio sul 'salva-camalli', in quanto la bocciatura mette in pericolo la continuità aziendale delle Compagnie e si mette a rischio la pace sociale dei porti, elemento che finora ha consentito di coniugare sviluppo economico e diritti dei lavoratori", conclude l'esponente Cgil.