"La riforma della legge 84/94 non subisca né stop né rallentamenti". A dirlo è il coordinatore nazionale della portualità della Filt Cgil Maurizio Colombai, sulle modifiche alla legge sui porti che dovrebbe essere esaminata in Consiglio dei ministri: "Ora ci aspettiamo di definire e concordare il testo finale del correttivo porti al decreto legislativo 169/16. Un testo che, ci auguriamo, sia trasversalmente condiviso e per il quale c'è un impegno preciso del ministro Delrio a presentarlo a breve in Consiglio dei ministri, auspicabilmente entro giugno".
Secondo il dirigente nazionale della Filt "il completamento della riforma necessita di strumenti legislativi efficaci e di prospettiva. Perdere l'occasione di sfruttare i tempi previsti dall'iter sarebbe un passo indietro sulla modernizzazione dei processi portuali e logistici del nostro sistema nazionale". Il combinato disposto delle iniziali difficoltà attuative e interpretative, sottolinea Colombai, "unite alla prosopopea di alcuni presidenti delle nuove Adsp, non ha permesso ancora di realizzare alcuni adempimenti indispensabili per consentire di avviare la
macchina della burocrazia operativa verso gli obiettivi che, anche come sindacato, abbiamo condiviso. In questa fase 'grigia' i neo
titolari farebbero bene a comprendere, fin da subito, l’essenza della loro 'mission', per non tradire lo spirito col quale sono stati indicati per governare macchine potenti, complesse e strategiche per il Paese, quindi molto insidiose. Su questo riteniamo fondamentale il ruolo e il deciso orientamento del ministro Delrio".
"Il quesito su quale modello di portualità puntare - sostiene il dirigente nazionale della Filt - lo abbiamo risolto già da tempo e lo abbiamo reso pubblico e sostenuto nelle numerose riunioni al ministero e durante le iniziative varie. Certamente non siamo disponibili a condividere modelli deregolamentati, lasciati alla mercé di logiche di tornaconto 'mordi e fuggi', tanto care ad alcune società che tanti problemi hanno creato al sistema, all'occupazione e alle casse dello Stato".
"Per ciò che ci riguarda, i disorientamenti, le titubanze e le improvvisazioni - avverte Colombai - non saranno ammessi perché tendono a rappresentare l'esistenza di un vuoto programmatico e di debolezza istituzionale che viene strumentalizzato da un frastagliato e, per certi versi, rinnovato geneticamente fronte datoriale. Stiamo monitorando attentamente anche tutto ciò che avviene su quel fronte, dove alcune fibrillazioni non fanno ancora intendere su quali equilibri si strutturerà prossimamente il fronte delle nostre controparti. Tuttavia confidiamo - sostiene infine il sindacalista - nel consolidato sistema di relazioni industriali che ha consentito, fino ad oggi, di individuare in ogni occasione una soluzione utile a entrambe le parti e garantire una pace sociale duratura".