"Se avessi responsabilità per ciò che è accaduto sarebbe giusto chiedere le mie dimissioni, anzi le avrei date io". Così il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, interviene oggi (10 novembre) alla Camera sul crollo della Casa dei gladiatori a Pompei. "Se invece facciamo prevalere serietà, obiettività e misura - sostiene -, allora sarebbe giusto riconoscere che i problemi di Pompei come le situazioni in cui versa il patrimonio artistico si trascinano da decenni senza che nessuno sia riuscito a risolverli definitivamente e a impostare una strategia efficace".
"Chiedere le mie dimissioni - a suo avviso - non sarebbe politicamente e moralmente giusto, non lo merito, sarebbe un segno di incattivimento della lotta politica in Italia". Il crollo della Domus, aggiunge, ""non è colpa delle risorse scarse" ma del modo in cui tali risorse sono gestite.
Pompei: Bondi, no scarse risorse, non mi dimetto
10 novembre 2010 • 00:00