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Regna ancora l'incertezza tra i cittadini e i lavoratori di Pomezia e dei territori limitrofi, a tre giorni dal terribile incendio che ha distrutto l'azienda di stoccaggio rifiuti Eco X. Le scuole resteranno chiuse fino a martedì 9 maggio, come stabilito con un’ordinanza dal sindaco di Pomezia Fabio Fucci, per consentire le operazioni di pulizia straordinaria, mentre l’Asl rende noto che “era presente nelle coperture del tetto amianto incapsulato. Ora si dovrà valutare l’effetto del calore su questa particolare sostanza. Al momento non abbiamo elementi che possano destare preoccupazioni, almeno a livello acuto”.
"Continuano ad arrivare notizie frammentarie, che alimentano le incertezze. Sulla natura dell’incendio stanno indagando le autorità competenti, ma riteniamo insufficiente che la risposta delle istituzioni possa limitarsi alla chiusura delle scuole e all’invito alla popolazione a non raccogliere ortaggi e a tenere chiuse le finestre". È il commento, affidato a una nota, della Cgil di Roma e del Lazio e della Cgil di Roma Sud Pomezia Castelli.
"Siamo molto preoccupati per ciò che è accaduto - continua la nota - e chiediamo al comune e alla regione di fare chiarezza sulla reale pericolosità delle sostanze disperse nell’ambiente e sulle eventuali ricadute sulla salute pubblica e i rischi per i lavoratori. Riteniamo altresì urgente che la Regione Lazio convochi un tavolo di confronto sul nuovo piano relativo al ciclo dei rifiuti e proceda alla messa in sicurezza dei siti contenenti materiali pericolosi, con particolare attenzione all’amianto”.
Il grave episodio avvenuto a Pomezia evidenzia infatti, secondo i sindacati, “quanto la nostra regione in tema di rifiuti abbia un urgente bisogno di un nuovo piano e di controlli più stringenti".
Intanto continua la protesta dei lavoratori del vicino Outlet di Castel Romano. Dopo l'incendio alla Eco X, infatti, diversi lavoratori si sono sentiti male. “Non si hanno ancora indicazioni certe dalle autorità competenti circa le condizioni di sicurezza per i cittadini e i lavoratori del circondario di Pomezia e delle zone adiacenti”, affermano la Cgil, la Filcams, la Filctem e la Fiom Cgil di Roma e del Lazio.
I sindacati hanno quindi proclamato lo sciopero a oltranza nel sito, con effetto immediato, “fino a quando non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza, comunicate ufficialmente da chi di dovere".